Ranieri Guerra parla del piano pandemico: "Volevo aggiornarlo ma non c'erano i soldi"
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Ranieri Guerra parla del piano pandemico: "Volevo aggiornarlo ma non c'erano i soldi"

Il direttore vicario dell'Organizzazione mondiale della sanità: "Avevo lasciato una memoria alla ministra Lorenzin, che venne discussa con il Gabinetto. Il commento fu che non esisteva copertura finanziaria".

Ranieri Guerra dell'Oms
Ranieri Guerra dell'Oms
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15 Maggio 2021 - 09.28


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Il grande accusato ora dice la sua verità: “Ho compilato e aggiornato molte cose, lavorando incessantemente. Ho anche cominciato a mettere mano al Piano anti-influenzale, dato che nel frattempo si stavano generando le linee guida Oms, poi pubblicate nel biennio 2017-2018. Avevo lasciato una memoria alla ministra Lorenzin, che venne discussa brevemente con il Gabinetto. Il commento fu che non esisteva copertura finanziaria”.
Così Ranieri Guerra ora direttore vicario dell’Organizzazione mondiale della sanità indagato a Bergamo per false dichiarazioni ai pm riguardo al mancato aggiornamento del piano pandemico 2006 e anche in merito alla storia del rapporto prodotto dal team veneziano di Francesco Zambon, ex ricercatore Oms.
Guerra era stato capo della Prevenzione del ministero della Salute dal 2014 al 2017.
Sapeva che Zambon avrebbe messo online il report? “Non ho saputo niente della versione finale e della pubblicazione. Alle 19.30 del 13 maggio Zambon mi comunica via mail, mettendo in copia Hans Kluge, (direttore regionale Europa a Copenaghen, ndr) che era sul sito”, dice Guerra che è assistito dall’avvocato Roberto De Vita. Lui dice che l’Oms ha dato l’ok.

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“Non è vero – risponde – Mi ero speso in prima persona e in buona fede per garantire le autorizzazioni che mi aveva chiesto di facilitare. All’inizio mi ha detto di averle ottenute quasi tutte, ma dai verbali della seduta valutativa emerge la richiesta dell’ufficio legale di Ginevra di verificare alcuni punti prima di esprimere il parere definitivo. Che, a quanto ne so, non è stato concesso”. Ha proposto 30 correzioni alla bozza. Perché? “Per migliorarne la qualità e correggere parti errate o esprimenti giudizi soggettivi che non erano supportati da fatti, quindi criticabili.
Zambon accetta alcune correzioni, ma ne inserisce un altro centinaio”, spiega.
“Zambon, nella prima versione, parla di un Piano anti-influenzale in modo ambiguo, sostenendo che fornisse solo un quadro legale di riferimento. Invece il Piano del 2006 era vigente: si riferiva a un virus influenzale ignoto e provvedeva a scorte vaccinali e di antivirali. Zambon – spiega Ranieri Guerra – poi si dimentica di citare il Piano nazionale Covid, di cui era a conoscenza”. Qualcuno del governo italiano fece pressioni per ritirare il report? “Non mi risulta. È una domanda – dice – da rivolgere a Kluge e a Zambon”.

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