Magrini (Aifa) dopo lo stop di Johnson&Johnson: "E' solo cautela, si ripartirà presto"

Il direttore dell'Agenzia italiana del farmaco: "Gli episodi sono talmente infrequenti da essere ai limiti della valutabilità”. Si parla di sei casi su 6,8 milioni di vaccini

Nicola Magrini, dg dell'Aifa
Nicola Magrini, dg dell'Aifa
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14 Aprile 2021 - 07.44


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Lo stop precauzionale degli Usa per i vaccini Johnson&Johnson ha allarmato i paesi europei, che necessitano delle dosi per far fronte a una bassissima quantità di somministrazioni.

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Il direttore dell’Aifa Nicola Magrini confida che sia uno stop breve, dopo alcuni casi di trombosi.

“Non cambia nulla. È una pausa necessaria voluta dall’agenzia americana del farmaco Fda per verificare l’origine dei sei casi di trombosi molto rare e particolari segnalati in Usa su 7 milioni di vaccinati. Il sospetto è che siano simili a quelli osservati in Europa su 35 milioni di vaccinati. Sono episodi talmente infrequenti da essere ai limiti della valutabilità”. Il direttore dell’Agenzia Italiana del farmaco dopo i sei casi di trombosi registrati su 6,8milioni di dosi somministrate: “Spero ci diano presto il semaforo verde. Siamo in contatto con le agenzie europea Ema e con la Fda”, continua Magrini. “Confidiamo che si possa riprendere tra pochi giorni dopo l’acquisizione degli elementi necessari per meglio comprendere l’accaduto”.

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La Fda ha adoperato il massimo della cautela, forse eccessiva ma che fa parte della migliore gestione di un’emergenza – sottolinea – Fino a questo momento i sistemi di farmacovigilanza non hanno rilevato eventi di rarissime trombosi cerebrali con riduzione di piastrine collegabili a vaccini prodotti con la tecnologia dell’Rna messaggero, appunto Pfizer e Moderna. Quindi è plausibile pensare che il fenomeno sia limitato ai vaccini sviluppati con piattaforme virali. Però non ci sono dati che mostrano segnali in questa direzione”.

L’auspicio di Magrini è che su J&J si agisca “tutti insieme. L’obiettivo comune è che tutto si risolva in tempi brevi. È ovvio che stiamo riflettendo su come ripartire una volta che verrà dato il via libera”.

“Vedremo quale sarà la migliore modalità d’uso”, spiega il direttore dell’Aifa in merito a una eventuale restrizione nell’utilizzo del vaccino. Potremmo discutere sulla possibilità di riservare anche queste dosi alle persone di età superiore ai 60 anni visto che i casi sono di nuovo concentrati sotto i 50 anni”.

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Il turno dei giovani “arriverà non prima dell’estate e a giugno dovrebbero arrivare altri due vaccini”.

Riguardo una paura generalizzata nella popolazione dopo i vari stop sui vaccini da parte delle autorità, Magrini si dice fiducioso: “La gente capirà che si tratta solo di un approfondimento. È necessario per la tranquillità di tutti comprendere la causa e la natura di eventi che non conosciamo. È la prima volta che vacciniamo così rapidamente centinaia di milioni di persone. Sono certo che col passare dei giorni i dubbiosi seguiranno l’esempio di chi aderisce alla campagna comprendendo che è l’unico modo per difendersi dal virus. La presenza di una piccola percentuale di esitanti bisogna metterla in conto ogni volta che viene proposto un nuovo vaccino”.

“Siamo arrivati a 10 milioni di somministrazioni al mese, riusciremo a farne anche 15 milioni da giugno in poi. Tutti ci stiamo prodigando per dissipare i sospetti. Dal premier Draghi alle Regioni siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Non si deve dubitare del fatto che immunizzarsi dopo i 60 anni provochi solo ampi benefici per tutti”, conclude Magrini. 

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