Il viceministro Sileri contro l'Aifa: "Porti il limite d'età per il vaccino Astrazeneca a 65 anni"
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Il viceministro Sileri contro l'Aifa: "Porti il limite d'età per il vaccino Astrazeneca a 65 anni"

Per il viceministro della Salute, "la prossima categoria da vaccinare sono gli insegnanti. Io mi vaccinerò quando sarà il mio turno"

Il viceministro della Salute Sileri
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2 Febbraio 2021 - 08.29


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Dibattito aperto sui limiti d’età per il vaccino Astrazeneca, approvato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).

Il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri ha chiesto di rivedere il limite, portandolo da under “55 a 65 anni”.

L’Agenzia europea del farmaco “Ema ha approvato, infatti, il vaccino anti-Coronavirus di “AstraZeneca con il consiglio di somministrazione per gli under 55”

“Questo è un consiglio, però, non è una regola mandatoria. Il piano vaccinale dovrà essere rimodulato per distribuire i vari vaccini tra le varie categorie, per età e per comorbidità. Questa cosa lascia un po’ di confusione. Io mi aspetto che l’Aifa riveda il limite e lo porti da 55 a 65 anni. E saranno le singole Regioni a gestire i vaccini”, dice Sileri.

Piano vaccinale – Quali saranno le prossime categorie da vaccinare contro Covid-19? “Gli insegnanti, ma quelli con fragilità, e partirei dai più anziani. Io mi vaccinerò quando sarà il mio turno. La risposta immunitaria che ti dà il vaccino è migliore di quella che ti dà aver contratto il virus. E’ meglio vaccinarsi. Chi ha avuto il virus ha lo stesso diritto di fare il vaccino”.

Negazionismo e proselitismo – “Il rischio è che i negazionisti facciano proselitismo, soprattutto su persone fragili, e questo non va bene” ha detto il viceministro Sileri tornando sullo scontro avuto in tv su Covid-19 con il medico negazionista Mariano Amici, attirandosi diversi attacchi su Facebook.

“Qui si parla di scienza, con basi centenarie. Non si può rinnegare l’evidenza. Dire che il vaccino è un farmaco geneticamente modificato è come dire che il Sole ruota intorno alla Terra. Non sono preoccupato per questo medico negazionista, sono preoccupato per i suoi assistiti”.

“Sì, ma vede”, commenta il viceministro e medico: “Un conto è una diversità politica, un conto un’offesa che mi ha colpito particolarmente ed è ‘mongoloide’. Francamente uno schifo, significa non avere rispetto di chi ha una disabilità o parenti con una disabilità. La cosa peggiore è se questo termine viene usato da un medico. Mi fa schifo e non perché era rivolto a me. Vuoi dirmi ‘pezzo di m…’? Dimmelo, ma non ‘mongoloide’, e finché sarò nella mia posizione non sarà consentito a un medico di usare parole cosi. Non c’è posto nella sanità per persone che non rispettano l’essere umano”.

 

 

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