La situazione è delicata e occorre mantenere i nervi saldi e non sbracare: “Sono 12 le Regioni che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (stesso numero della settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sceso sotto la soglia critica (30%)”.
E’ quanto si legge nella bozza del monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità.
Indice rt medio scende a 0,97
“Nel periodo 30 dicembre 2020 – 12 gennaio 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,97 (range 0,85-1,11), in diminuzione dopo cinque settimane di crescita; e sotto uno, anche se con un limite superiore dell’intervallo di credibilità sopra uno”.
Diminuisce rischio epidemia non controllata
Si osserva una “diminuzione del rischio di una epidemia non controllata e non gestibile nel Paese dovuta principalmente ad una diminuzione della probabilità di trasmissione di SARS-CoV-2 ma in un contesto in cui l’impatto sui servizi assistenziali rimane alto nella maggior parte delle Regioni/PPAA”.
Fase delicata, mantenere le misure
L’epidemia resta in una fase delicata e un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero mantenute rigorosamente le misure di mitigazione sia a livello nazionale sia regionale. Tale tendenza a livello nazionale sottende infatti forti variazioni interregionali con alcune regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica e il relativo impatto, uniti all’elevata incidenza impongono comunque incisive misure restrittive.
Argomenti: covid-19