Silvestri polemico: "Insinuare dubbi sui vaccini è molto grave e i dati ci sono"
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Silvestri polemico: "Insinuare dubbi sui vaccini è molto grave e i dati ci sono"

Il professore alla Emory University di Atlanta: "Un simile atteggiamento è un assist ai no-vaxx nel momento in cui una rapida vaccinazione di massa potrebbe salvare migliaia di vite"

Guido Silvestri, italiano docente negli Usa alla Emory University di Atlanta
Guido Silvestri, italiano docente negli Usa alla Emory University di Atlanta
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29 Novembre 2020 - 17.04


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Garbatamente polemico: “Tutti i dati sui vaccini sono stati esaminati e saranno pubblicati. Insinuare dubbi è molto grave”. E’ la posizione che il virologo Guido Silvestri, professore alla Emory University di Atlanta, espone in un lungo post su Facebook in relazione al dibattito sui vaccini in arrivo contro il coronavirus. “Non mi aspettavo è la reazione negativa di alcuni colleghi (pochi, ma rumorosi), a cui pare quasi dispiaccia di arrivare presto alla vaccinazione di massa per Covid-19”, dice.

“Per favore non tiriamo fuori la storiella dei “dati non disponibili”. Tutti i dati dei trials clinici di Pfizer e Moderna sono stati esaminati dai DSMB (Data Safety Monitoring Boards, del tutto indipendenti dalle companies), ora sono in mano alla FDA (ed altre agenzie regolatorie), e presto saranno pubblicati. Insinuare dubbi su questo processo è sbagliatissimo e molto grave (poi se sia stupidità o malafede lascio a voi decidere)”, scrive Silvestri.

Mi aspettavo che la notizia di due vaccini per Covid-19 (Pfizer e Moderna) in fase di approvazione per uso di emergenza, con risultati che mostrano efficacia del 95% in assenza di effetti collaterali gravi, scatenasse le ire dei no-vaxx. Non mi illudevo certo che i danni della pandemia (e delle “chiusure” usate per combatterla) riuscissero a far cambiare idea a certe teste. Atteggiamento assurdo quanto volete, ma del tutto prevedibile”, afferma.

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“Mi aspettavo, e naturalmente condivido, anche il grande entusiasmo della stragrande maggioranza di medici ed infermieri, di immunologi, virologi e ricercatori tutti, per questo straordinario risultato della scienza, ottenuto in tempi brevi ma rispettando tutte le norme che regolano gli studi clinici e l’approvazione da parte delle agenzie competenti. Un lavoro fantastico di cui andare orgogliosi, anzi, orgogliosissimi”, dice, prima di passare alla sorpresa meno lieta.

“Quello che invece non mi aspettavo è la reazione negativa di alcuni colleghi (pochi, ma rumorosi), a cui pare quasi dispiaccia di arrivare presto alla vaccinazione di massa per Covid-19. Alcuni loro timori sono ragionevoli, come la “catena del freddo”. Ma altre obiezioni sono veramente assurde, come le insinuazioni infondate sulla validità del processo di sperimentazione clinica o della approvazione per uso di emergenza”, dice senza fare nomi.

“Sinceramente, mi chiedo il perché un simile atteggiamento, che è un assist ai no-vaxx nel momento in cui una rapida vaccinazione di massa potrebbe salvare migliaia di vite (e riportarci alla normalità). Confesso di avere la strana sensazione che qualcuno, per un motivo o per l’altro, non veda con favore l’arrivo del “post-COVID”. Ma sicuramente pecco di poco occamismo, perché, in fondo, la spiegazione più parsimoniosa è che sia solo stupidità”, aggiunge.

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“Quanto a me, aspetto con ansia la decisione della FDA, prevista per il 10 dicembre (o subito dopo), e ribadisco che mi vaccinerò appena possibile col primo prodotto disponibile (Pfizer o Moderna, questo o quello per me pari sono), in accordo con le linee guida che il CDC dovrebbe distribuire martedì prossimo. Per questo condivido con grande gioia ed emozione la notizia che le prime dosi (anzi, le prime migliaia di dosi) sono già in arrivo!”, scrive ancora.

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