Crisanti: "Picco superato, ma con centinaia di morti al giorno non pensiamo a sciare"
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Crisanti: "Picco superato, ma con centinaia di morti al giorno non pensiamo a sciare"

Il direttore del Laboratorio di Microbiologia dell'Università di Padova: "Gli operatori sciistici hanno il diritto di lavorare, però come si allenta la presa si dà una possibilità al virus di trasmettersi"

Il virologo Andrea Crisanti
Il virologo Andrea Crisanti
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26 Novembre 2020 - 14.08


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Un altro avvertimento al partito della movida che si sta rimettendo in modo al pari del partito dei ricchi e delle discoteche vip dell’estate.
“Il grafico dei morti ci fa riflettere che ci sono altri problemi di carattere sociale e morale, perché io, onestamente, non penserei di andare a sciare sapendo che ci sono ancora centinaia di morti al giorno. Sono scelte personali e sicuramente gli operatori sciistici hanno il diritto di lavorare, però sappiamo che come si allentano presa e attenzioni sull’emergenza, sicuramente si dà una possibilità al virus di trasmettersi”.
Lo ha detto il professor Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di Microbiologia dell’Università di Padova, intervistato su RaiNews24 nel corso della trasmissione ‘Studio24’.


Picco superato
“Penso ci debbano essere, e sicuramente ci saranno, delle misure di buonsenso da un lato per salvare la parte economica del Natale – aggiunge – e dall’altro per fare sì che questo non si accompagni a una ripresa dei contagi”.
“Il rapporto all’11,2% tra i tamponi positivi e quelli processati ci dice che la percentuale dei positivi sta scendendo ed è un fatto che è indipendente dal numero dei tamponi fatti. E quindi è un segno che la trasmissione sta calando, probabilmente abbiamo passato il picco. Anzi sicuramente”.
Il numero dei morti non scenderà presto
“Il numero dei morti” di Covid-19, “purtroppo, è destinato a rimanere stabile perlomeno per altre 2 o 3 settimane, magari con leggeri cali. Purtroppo i decessi riflettono le infezioni che si sono verificate 2, 3 settimane fa, quando l’Italia stava nella fase esponenziale. Registreremo quotidianamente ancora tanti decessi, speriamo non a questi ritmi, ma saranno ancora numeri importanti”.
Ha poi aggiunto: “Purtroppo la curva dei decessi non è parallela a quella dei contagi. Lo abbiamo imparato dalla prima ondata”, sottolinea.

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