Ranieri Guerra (Oms): "Abituiamoci all'idea di mini-chiusura fino ad aprile"
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Ranieri Guerra (Oms): "Abituiamoci all'idea di mini-chiusura fino ad aprile"

Il vicedirettore vicario dell'Organizzazione mondiale della sanità: "Necessari in attesa dell'effetto dei vaccini che non potrà esserci, anche nella migliore delle ipotesi, prima della primavera"

Ranieri Guerra, direttore vicario dell'Organizzazione Mondiale della Sanità
Ranieri Guerra, direttore vicario dell'Organizzazione Mondiale della Sanità
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23 Novembre 2020 - 15.51


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Che fare? “Il picco è quasi raggiunto ma ci aspettano mini-chiusure fino ad aprile”. Lo ha affermato Ranieri Guerra, vicedirettore vicario dell’Organizzazione mondiale della sanità che di fronte alla stabilizzazione dell’incremento dei nuovi casi positivi e a una frenata dei ricoveri, invita a mantenere nervi saldi e razionalità.

“I numeri ci dicono che c’è una decelerazione delle curve, ma non una diminuzione dei casi. Diciamo che i numeri aumentano con meno velocità. Importante, ma non sufficiente. Dovremo abituarci a chiusure flessibili, adattati all’andamento dell’epidemia. Quindi su determinati territori e per periodi temporali circoscritti. In questo senso, il sistema dei 21 parametri è ottimo, perché si adatta all’andamento dell’epidemia”, spiega.

“Prima di arrivare a una vera flessione dei nuovi casi positivi servirà ancora qualche giorno. Sui ricoveri il risultato è promettente. Però c’è anche una diminuzione di quelli che possiamo definire ricoveri sociali, c’è maggiore attenzione su chi ricoverare e maggiore attenzione della medicina territoriale nel diagnosticare e seguire chi è malato, curandolo a casa. La gravità di solito si vede al primo impatto, poi si attenua. Lo sviluppo a cui stiamo assistendo era atteso, così come quello, purtroppo, del numero dei decessi che sarà alto ancora per un po’ di giorni”, continua.

Il picco dei contagiati da covid in Italia lo vedremo presto “sicuramente, perché avremo anche gli effetti dell’ultimo Dpcm, con le misure più stringenti e mini lockdown in alcune regioni”. In attesa dell’effetto dei vaccini che non potrà esserci, anche nella migliore delle ipotesi, prima della primavera, “quello che conta in questo momento è non dire: chiudiamo tutto”, pertanto “fino alla primavera, il modello o tutti liberi o tutti chiusi non ha più senso”, aggiunge.

Ci aspetta un Natale “in famiglia, sobrio e tranquillo. Spero che sia ormai compreso da tutti che bisogna proteggere i familiari più anziani”, conclude.

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