La virologa Vicenzi avverte: “Pochi contatti o avremo un lockdown totale, col fiato sospeso fino al 2021"

Parla Elisa Vicenzi, direttore dell’Unità Patogenesi virale e biosicurezza del San Raffaele di Milano, intervistata dal quotidiano la Stampa.

Elisa Vincenzi
Elisa Vincenzi
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2 Novembre 2020 - 08.25


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Ora “pur senza una cura precisa, abbiamo imparato a gestire meglio i pazienti”. Parola di Elisa Vicenzi, direttore dell’Unità Patogenesi virale e biosicurezza del San Raffaele di Milano, intervistata dal quotidiano la Stampa.

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Su un possibile nuovo lockdown, Vicenzi commenta:

È chiaro che più si chiude più si diminuiscono i rischi di contagio, ma forse ci possono essere ancora delle alternative al lockdown totale. Penso che la chiave stia nell’eliminare il più possibile le occasioni di superdiffusione.

Sul lasciare aperte scuole e università, la virologa dice:

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C’è molto dibattito a riguardo, ma più che le lezioni sembrano un problema gli assembramenti prima e dopo. C’è una correlazione tra i decibel della voce e le goccioline emesse. In questo senso, sarebbe importante testare in particolare i docenti. Bisogna investire su questo se si vuole evitare la chiusura.

Mentre sulla proposta di alcuni di limitare gli spostamenti degli over 70, spiega: 

Sì, ma cosa vuol dire? Che gli altri possono assembrarsi? Se è così, non sono d’accordo. Se invece fosse in aggiunta alle misure attuali potrebbe avere senso. L’idea che c’è dietro è quella di arrivare all’immunità di gregge tramite il contagio poco grave dei giovani, ma in Italia molti ragazzi vivono con i genitori e con i nonni per cui temo sia un’utopia.

E sul vaccino Vinenzi afferma che arriverà

in primavera, almeno per le categorie a rischio, ma non eliminerà subito il virus. Sarà solo un aiuto, per cui l’estate dovrà essere molto prudente e tutto l’anno prossimo purtroppo col fiato sospeso. 

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