Bucci: "Sul Covid stiamo camminando al buio, presto piangeremo i nostri cari a meno che..."
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Bucci: "Sul Covid stiamo camminando al buio, presto piangeremo i nostri cari a meno che..."

L'Adjunct Professor presso la Temple University di Philadelphi: "Servono i dati, perché in poco tempo gli ospedali avranno raggiunto la capienza massima"

Enrico Bucci, professore di Biologia dei sistemi alla Temple University di Philadelphia
Enrico Bucci, professore di Biologia dei sistemi alla Temple University di Philadelphia
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31 Ottobre 2020 - 15.25


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Un allarme che non deve essere sottovalutato: “Stiamo camminando al buio, ci tengono in uno stato di incoscienza e quando le persone non conoscono la situazione reale son difficili da sensibilizzare. In questo momento nessuno conosce dati in grado di raccontare la situazione reale. Nemmeno gli scienziati. Quelli diffusi attualmente riferiscono uno scenario vecchio di due settimane, quindi inutili nell’offrire una risposta coerente e non tengono conto dell’andamento epidemico. Nemmeno l’RT è un dato utile, non riporta la velocità del contagio e di quanto la situazione stia peggiorando”.

Queste le parole di Enrico Bucci, Adjunct Professor presso la Temple University di Philadelphia e consigliere dell`Associazione Luca Coscioni intervenuto nel corso del webinar “Webinar Covid 19: Le proposte al Governo dell`Associazione Luca Coscioni”.

“Osservando i dati di occupazione degli ospedali emerge che moltissime regioni, se paradossalmente destineranno tutti i posti letto ai pazienti Covid e a nessun’altra malattia, tra 23 settimane avranno raggiunto la capienza massima. Per questo è necessario avere dati certi subito, perché è indispensabile sapere se le misure attualmente in atto sono efficaci e hanno un impatto oppure no. Abbiamo bisogno di dati sentinella su un campione anche piccolo: su 200 mila tamponi che si fanno al giorno, ne basterebbero una decina di migliaia a settimana per avere una situazione chiara di cosa sta succedendo.

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“L’unico dato significativo disponibile – continua Bucci – è quello legato al riempimento degli ospedali. Se vogliamo ottenere collaborazione dai cittadini bisogna mostrare i dati solidi, non abbiamo più tempo, fra un tre settimane /un mese ce ne accorgeremo, ma staremo piangendo i nostri cari”.

Sul tema dei test a campione l’Associazione Luca Coscioni, attiva a livello internazionale a tutela del diritto alla scienza e alla salute, in settimana ha presentato un’interrogazione parlamentare, attraverso un’azione del deputato Gennaro Migliore.

“Dal mese di marzo 2020 abbiamo sviluppato insieme a due ex presidenti dell’Istat, Giorgio Alleva e Alberto una proposta, senza ricevere una risposta, riguardante la possibilità di testare con il tampone un campione statistico, che comprenda sintomatici e asintomatici – spiega Marco Cappato, Tesoriere dell`Associazione Luca Coscioni – ; Chiediamo una campionatura sulla reale diffusione del virus in Italia, `un campione probabilistico quindicinale anche di poche migliaia di unità`, che avrebbe un valore informativo di grande utilità a un costo relativamente molto basso. Oltre a una percentuale di errore minima, non maggiore del 5%. Potrebbe dare grande forza ai numeri e al dibattito corrente, fornire fondamento migliore alle decisioni delle istituzioni preposte e impegnare a un rispetto più convinto i destinatari, cittadini e imprese. Come Associazione Luca Coscioni chiediamo al Governo e al Parlamento di ascoltare i due scienziati e di prendere urgentemente i provvedimenti necessari per realizzare il monitoraggio proposti”.

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