Ricciardi sulla seconda ondata: "Molte regioni non hanno fatto ciò che dovevano"
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Ricciardi sulla seconda ondata: "Molte regioni non hanno fatto ciò che dovevano"

Il consigliere del ministro della Salute e professore di igiene alla Cattolica: "Servono chiusure locali non il coprifuoco"

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25 Ottobre 2020 - 10.56


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Con un’intervista a ‘Il Messaggero’, il consigliere del ministro della Salute e professore di igiene alla Cattolica Walter Ricciardi spiega gli errori fatti nella gestione dell’epidemia: ”Molte Regioni non hanno fatto ciò che dovevano fare quest’estate per adeguare il sistema, oggi ne paghiamo le conseguenze. Abbiamo poche settimane per intervenire. Servono chiusure locali, anche regionali, perché il coprifuoco non funziona, lo abbiamo visto con gli scarsi risultati della Francia. Quanto dobbiamo essere preoccupati? Mettiamola in questo modo: in una scala da 1 a 10 il mio livello di preoccupazione arriva a 9.”

 Ricciardi parla poi del programma in cinque punti preparato dal Ministro della Salute Speranza: “Aveva preparato un piano sulle cose che dopo la prima fase andavano fatte per mettere in sicurezza il sistema sanitario italiano. Questo piano è stato ampiamente sottovalutato, in particolare alcune Regioni lo hanno assolutamente ignorato. A cosa serviva? Era, come detto, sviluppato in cinque punti. Si parlava dei comportamenti da rispettare: c’erano i finanziamenti per i Covid Hospital, dunque per strutture esclusivamente dedicata ai pazienti con questa patologia; c’erano risorse per ristrutturare i pronto soccorso, in modo che vi fossero percorsi differenti per i casi Covid; parliamo anche dei finanziamenti per rafforzare la medicina territoriale, dunque per i medici di medicina generale e per i servizi di tracciamento e per l’assistenza domiciliare; infine, si doveva puntare sul tracciamento tecnologico, per una maggiore diffusione della app Immuni. Tutte queste cose spesso non sono state fatte e oggi ne paghiamo le conseguenze”.

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Sulle misure da prendere adesso il professore conclude: “Servono lockdown mirati ad alcune province o anche regioni. In altri termini: se non facciamo tempestivamente chiusure mirate, poi presto saremo costretti a ricorrere a chiusure generalizzate. Le misure legate agli orari non hanno alcuna evidenza scientifica. Dove sono state applicate, non hanno avuto effetto nel contenimento. La Francia applica il coprifuoco da una settimana, ma l’incremento dei contagi è ancora molto sostenuto. Per questo dico che è più importante intervenire tempestivamente nelle aree dove il virus è fuori controllo”.

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