Zangrillo non risponde sul virus clinicamente inesistente: "Sono stato in silenzio per tutelarmi"
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Zangrillo non risponde sul virus clinicamente inesistente: "Sono stato in silenzio per tutelarmi"

Il professore al centro della contestazione da Giletti: "Siamo davanti ad un numero di contagiati molto elevato e cerchiamo di affrontare la situazione sempre nello stesso modo analizzando i dati".

Basetti, Zangrillo, Sileri e Cartabellotta alla trasmissione di Giletti
Basetti, Zangrillo, Sileri e Cartabellotta alla trasmissione di Giletti
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18 Ottobre 2020 - 19.42


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La sua teoria del virus clinicamente inesistente gli si è ritorta contro. Tutti l’hanno interpretata come un libera tutti e da allora e fino a poche settimane fa chi si azzardava a dire che l’emergenza Covid non era finita veniva zittito come fosse uno iettatore o, peggio, un terrorista.
E adesso? “Sono stato in silenzio per quasi 4 settimane, ho cercato di non sovraespormi. Ho sentito la necessità di tutelarmi. Siamo davanti ad un numero di contagiati molto elevato, con i miei collaboratori cerchiamo di affrontare la situazione sempre nello stesso modo analizzando i dati”.
Sono le parole del professor Alberto Zangrillo, prorettore dell’Università San Raffaele e responsabile dell’Unità operativa di Terapia intensiva generale e cardiovascolare dell’Irccs San Raffaele di Milano, a Non è l’arena.
“Se il sistema sanitario globale è composto da una serie di entità che non danno tutte il massimo, i malati o coloro che temono di diventare malati si presentano tutti in pronto soccorso e noi allora non ce lo facciamo. Nel mio ospedale, su 101 pazienti almeno il 50% potrebbero ricevere adeguate cure domiciliari”, aggiunge.
“Non è un bell’esercizio attaccare i colleghi – dice replicando in maniera diplomatica a domande su affermazioni altrui -. Io non ho mai affermato nulla contro qualcuno, non parlo nemmeno più e mi difendo con la mia azione quotidiana che non devo giustificare. Il mio è un semplice tentativo di enunciare concetti fondamentali che serviranno a vincere contro la manifestazione clinica di questa epidemia, a cominciare dal rispetto assoluto delle regole”.
Parole generali senza entrare nel merito del nodo dolente: si poteva dire che il virus fosse clinicamente inesistente in quella maniera, ossia lasciando spazio all’interpretazione del 99% della gente del fatto che fossimo di fronte al terrorismo di chi sosteneva che non bisognava abbassare la guardia?

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