Locatelli: "Niente più distanziamento sui treni? Sono sconcertato, possono risalire i contagi"

Il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) e componente del Cts: "Preoccupa proprio in una fase in cui i nuovi casi stanno crescendo. Credo vada aperta una riflessione"

Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css)
Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css)
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1 Agosto 2020 - 09.46


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Le distanze sono distanze. E non si capisce se vanno rispettate nei negozi, dove magari una persona resta qualche decina di minuti e non si deve rispettare sui treni dove si sta al chiuso anche tre ore.

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“Stupisce un po’, per non dire che sconcerta, la decisione assunta di porre fine al distanziamento sui treni. Il Comitato tecnico scientifico non è mai stato investito del problema, e non posso non dire che questa decisione desta preoccupazione e perplessità, in un momento in cui i nuovi casi di Covid-19 stanno crescendo, come mostrano i dati. C’è il rischio concreto che i viaggi in treno possano contribuire alla ripresa dell’andamento epidemico” nel nostro Paese.

Ad affermarlo è il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) Franco Locatelli, componente del Cts, che aggiunge: “Credo che su questo tema vada aperta una riflessione”.

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Insomma, l’auspicio dell’esperto è che si possa tornare indietro, anche perché proprio grazie alle misure adottate in questi mesi, viaggiare in treno finora “si è rivelato sicuro. Io stesso – racconta Locatelli – ho avuto modo di viaggiare in treno 2 settimane fa per andare a Bergamo, e ho trovato il viaggio assolutamente gradevole e ordinato”. A bordo “c’è stato un corretto rispetto del distanziamento e un’attenzione sempre scrupolosa alle misure anti-Covid”.
Inoltre “numerosi studi, fra i quali uno recente dell’Università di Southampton, hanno esaminato le possibilità di contrarre Covid-19 in una carrozza ferroviaria con a bordo una persona infetta”.

Ebbene, questi lavori “hanno evidenziato l’importanza del distanziamento”. Ecco perché l’annuncio dell’addio alla distanza di sicurezza “lascia perplessi e preoccupa, proprio in una fase in cui i nuovi casi stanno crescendo. Credo vada aperta una riflessione”, conclude Locatelli.

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