Crisanti contro il liberi tutti: "L'Italia non è in una bolla, più focolai esploderanno in autunno"

Il direttore del dipartimento di microbiologia e virologia e dell'università di Padova: "Con gli italiani bisogna essere chiari"

Andrea Crisanti
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5 Luglio 2020 - 10.51


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Lui ora va controcorrente e di fronte ai tanti che cercano consensi con messaggi che alla fine si traducono nel non rispetto delle norme (mascherine, distanziamento sociale e igiene personale a cominciare dalle mani) continua a dire che siamo nel pieno della pandemia.

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“L’Italia non è in una bolla. Con gli italiani bisogna essere chiari. Altri focolai scoppieranno e saranno anche più numerosi probabilmente ad ottobre e novembre”. Ad affermarlo a Sky Tg 24 è Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di microbiologia e virologia e dell’università di Padova.
“L’Italia non è in una bolla. Ogni giorno nel mondo si registrano 200 mila nuovi casi di Covid-19 nel mondo”, sottolinea Crisanti.

Tso per chi rifiuta le cure

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“Penso che se una persona è positiva debba essere messa nelle condizioni di non trasmettere il Coronavirus agli altri. Penso che il Trattamento sanitario obbligatorio debba essere necessario se uno rifiuta le cure. Penso che estenderlo (il Tso ndr.) ai casi di Covid non sarebbe negativo”.

Ha aggiunto Andrea Crisanti.

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