Zangrillo ancora ottimista: "Covid-19 potrebbe aver esaurito il ciclo produttivo"

Il primario del San Raffaele di Milano, Alberto Zangrillo, ospite a 'Mezz'ora in più' su Rai3. "In questi 4-5 mesi abbiamo prodotto una serie di lavori ed evidenze scientifiche sui farmaci, sappiamo chi dobbiamo proteggere.

Alberto Zangrillo
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28 Giugno 2020 - 14.47


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Lui vede il lato positivo delle cose non legge quello che sta accadendo in una chiave molto ottimista

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 “La carica virale dipende anche dalla capacità replicativa del virus. I virologi stanno osservando dai tamponi che il virus ha smarrito questa capacità. C’è poi un altro aspetto, questi virus hanno tutti una storia. Non è che questo, che si è presentato in modo peggiore ed è per certi versi ancora sconosciuto, non possa ricalcare quello che è capitato per altri virus analoghi, che a un certo punto hanno esaurito il loro ‘ciclo produttivo’. Invece che pensare alla Spagnola o eventi più drammatici, magari prendiamo in considerazione anche questo aspetto”.

Lo ha detto il primario del San Raffaele di Milano, Alberto Zangrillo, ospite a ‘Mezz’ora in più’ su Rai3.

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“C’è un’altra cosa importante – ha sottolineato il primario – in questi 4-5 mesi abbiamo prodotto una serie di lavori ed evidenze scientifiche sui farmaci, sappiamo chi dobbiamo proteggere. In Florida è emerso un dato straordinario: l’età media dei contagiati, non malati, si è spostata verso il basso: è di 35-38 anni. Significa che dobbiamo focalizzare la nostra attenzione sui soggetti più anziani, lavorando in sintonia col territorio, che se non è gestito non fa produrre niente di buono. Possiamo avere anche centomila terapie intensive ma se non sappiamo farle funzionare la gente morirà anche peggio” di adesso.

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