Crisanti: "Con il caldo secco Covid perde la carica virale, ma attenti all'autunno"
Top

Crisanti: "Con il caldo secco Covid perde la carica virale, ma attenti all'autunno"

Il direttore del laboratorio di microbiologia e virologia di Padova: "Sono d'accordo con Zangrillo, ci discostiamo sulle previsioni a lungo termine"

Andrea Crisanti
Andrea Crisanti
Preroll

globalist Modifica articolo

28 Giugno 2020 - 15.16


ATF

Lui ammette che ora la situazione è molto migiorata ma si tratta solo di una situazione temporanea.
“Non ci sono dubbi che in questo momento stiamo assistendo ad una trasmissione caratterizzata da una bassissima carica virale, che poi si manifesta con una sintomatologia molto più lieve, resta il fatto che il virus circola e causa dei focolai”, lo ha detto Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di microbiologia e virologia di Padova, durante il programma Mezz’ora in più in onda su RaiTre sulla situazione attuale legata al coronavirus.

“Sono d’accordo con Zangrillo – ha detto, rivolgendosi all’altro ospite della trasmissione – è un problema di carica virale, su questo siamo tutti d’accordo, dove ci discostiamo è sulla previsione a lungo termine. Io penso che alcune manifestazioni come la festa per la Coppa Italia del Napoli o altri assembramenti ci vengono ora perdonati perché reduci da un lockdown e la trasmissione è diminuita e sicuramente il virus risente delle condizioni climatiche”. 

Leggi anche:  Inchiesta mascherine, la Procura chiede 1 anno e 4 mesi di carcere per Domenico Arcuri: le accuse dei Pm

 “Ne è testimonianza – ha spiegato – il caso della Florida e quello della penisola arabica nel caso di quest’ultima abbiamo 200mila casi e soltanto 800-900 morti la stessa cosa, accade nell’Oman e Yemen, il virus in condizioni di caldo secco perde carica virale e noi siamo in una situazione ora favorevole quello che è pericoloso che noi arriviamo in autunno o inverno pensando che è tutto passato”.

Poi “ricordiamoci che a luglio si riaprono le frontiere (le avevamo chiuse con la Cina a 4000 casi) riaprire le fronitiere solo guardando la temperature senza fare un tracciamento aggressivo delle persone, ricreiamo sicuramente una situazione di rischio”. “Non vorrei – conclude – che adesso siamo nell’occhio del ciclone guardiamo su il cielo è sereni, beh allora non preoccupiamocene più”.

Native

Articoli correlati