Crisanti: "Questa storia che il virus è meno aggressivo è una chiacchiera da bar"

"Si tratta di studi basati su osservazioni estemporanee e non su esperimenti", osserva il virologo.

Crisanti
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22 Giugno 2020 - 08.40


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 “Solo chiacchiere”: il virologo Andrea Crisanti bolla così la tesi secondo cui il virus è ora meno aggressivo. “Si tratta di studi basati su osservazioni estemporanee e non su esperimenti. C’è solo un modo, quello di infettare degli animali e dei modelli ma siccome non abbiamo un animale da infettare tutto il resto sono chiacchiere”, commenta Crisanti ad “Agora’” su Raitre. “Sicuramente – osserva- chi si infetta si ammala meno gravemente di prima ma la carica virale si e’ abbassata grazie alle mascherine e al distanziamento sociale”.

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Quanto alla contagiosità degli asintomatici, Crisanti spiega che “non lo sa nessuno. Ma in in moltissime malattie gli asintomatici sono molto più infettivi dei sintomatici”. “E’ il caso della varicella, del morbillo, della stessa tubercolosi – ricorda il virologo – Ed è una questione di selezione naturale. Chi si ammala e sta a letto ha meno possibilità di trasmettere l’infezione rispetto a chi non ha sintomi”.

Poi la bacchettata all’Organizzazione mondiale della Sanità: “Certi messaggi mancano di coerenza e lasciano un po’ di sconcerto. In questa epidemia l’Oms non ha sicuramente brillato per tempestività ed esattezza, non si sa su quali basi vengano fatte certe dichiarazioni”. “La scienza è misura – ha ribadito il virologo – se non ci sono dati e e non ci sono numeri non è scienza”. 

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