Burioni: "Curare il Covid-19 con il siero dei guariti? Risultati incoraggianti ma...

Il virologo: "I risultati riguardano un numero troppo esiguo di pazienti (5, 10 e 6) e soprattutto manca il fondamentale braccio di controllo"

Burioni
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4 Maggio 2020 - 19.42


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Tanti studiano rimedi contro il Coronavirs e ci sono tante speranze. Ma non è detto che ogni speranza diventi realtà:  terapia con il siero di pazienti guariti da Covid-19: “I risultati preliminari di questa pratica sembrano incoraggianti, ma ancora riguardano un numero troppo esiguo di pazienti (5, 10 e 6) e soprattutto manca il fondamentale ‘braccio di controllo’ (pazienti che dovrebbero ricevere il ‘placebo’, in questo caso il siero – o il plasma – di individui sani), e proprio per questo sono in corso studi in tutto il mondo che ci daranno una risposta chiara a questa domanda”.

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Così sul sito ‘Medical Facts’ il virologo Roberto Burioni.
“In questo momento disperato – ricorda – si sta tentando di percorrere questa strada anche per curare le persone colpite dal coronavirus: si prende il plasma (che è tutto quello che c’è nel sangue tolti globuli rossi, globuli bianchi e piastrine, quindi la parte liquida) di un individuo guarito, si verifica la presenza degli anticorpi e infine si somministra ai malati”.

Fra gli studi in corso, “quello di Fausto Baldanti dell’Università di Pavia. In questo caso è stata introdotta una variante: non vengono arruolati nella donazione del plasma tutti i pazienti, ma solo quelli che contengono un’alta quantità di anticorpi in grado di neutralizzare il virus, e in questo caso i risultati sembrano ancora più incoraggianti. Questa terapia è molto promettente, ma dobbiamo capirne bene i limiti”.
Inoltre, “se ci sono anticorpi che, somministrati, proteggono dalla malattia – precisa Burioni – noi non abbiamo solo la possibilità di prenderli da pazienti che li hanno prodotti: la tecnologia moderna ci consente di isolarne i geni e produrne in laboratorio una quantità illimitata, grazie al clonaggio di anticorpi monoclonali umani. Il problema è che per produrre e sperimentare il siero artificiale ci vuole tempo, tempo durante il quale avere una terapia efficace – pur con tutti i limiti descritti – sarebbe importantissimo”.

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