Vaccino contro il Covid-19 l'immunologo svizzero esce allo scopero: "Possibilità di successo"
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Vaccino contro il Covid-19 l'immunologo svizzero esce allo scopero: "Possibilità di successo"

Martin Bachmann, professore di immunologia dell'università di Berna: "La Svizzera ha una tradizione di pragmatismo ed è pronta a trovare un compromesso se serve a ottenere più in fretta un vaccino."

Martin Bachmann, professore di immunologia dell'università di Berna
Martin Bachmann, professore di immunologia dell'università di Berna
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21 Aprile 2020 - 19.56


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Gli svizzeri? Sì gli svizzeri. E ora sono usciti allo scoperto: “La possibilità di successo è realistica”.
A parlare è stato Martin Bachmann, professore di immunologia dell’università di Berna nel corso di una conferenza online con l’associazione della stampa delle Nazioni Unite. “La Svizzera ha una tradizione di pragmatismo ed è pronta a trovare un compromesso se serve a ottenere più in fretta un vaccino.”
 Dall’inizio dell’epidemia di coronavirus e della proclamazione da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) dell’emergenza sanitaria di portata internazionale alla fine di gennaio – ha spiegato la testata Swissinfo – molti esperti di salute pubblica e rappresentanti delle autorità di vari paesi hanno ripetuto che la produzione di un vaccino avrebbe richiesto almeno 12-18 mesi.
 Bachmann, che è anche professore di vaccinologia all’istituto Jenner dell’università di Oxford, ha affermato che l’accelerazione dei tempi può essere almeno in parte spiegata dal procedimento, che potenzialmente facilita la produzione. L’equivalente di 200 litri di fermento batterico, che serve per le iniezioni, potrebbe servire per 10-20 milioni di dosi.
“Il vaccino è unico, a causa della sua elevata scalabilità. Ha la capacità di produrre miliardi di dosi in poco tempo”, dice Bachmann.
 Nello sviluppare il vaccino, il team svizzero ha seguito un approccio diverso rispetto ad altri laboratori, utilizzando particelle simili al virus, che non sono contagiose, a differenza del virus stesso, e permettono una buona risposta immunitaria.
 Un prototipo è stato sviluppato già in febbraio, poche settimane dopo che il virus era stato identificato in Cina, ed è stato testato con successo su topi da laboratorio, mostrando che il siero è in grado di neutralizzare il virus.

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E adesso? Al più presto un vaccino per gli svizzeri e poi per gli altri. I tempi? Ad agosto
 

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