I medici accusano: "In passato si è guardato più ai bilanci che alla tutela della salute"
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I medici accusano: "In passato si è guardato più ai bilanci che alla tutela della salute"

Filippo Anelli, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri: ""La frammentazione in tanti servizi sanitari regionali non ci ha sicuramente favorito"

Filippo Anelli, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri
Filippo Anelli, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri
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2 Aprile 2020 - 08.44


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Andrebbe fatta una riflessione sul fattore sorpresa con cui ci ha colti l’emergenza coronavirus.
Secondo Filippo Anelli, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, in un’intervista sul Dubbio, “la frammentazione in tanti servizi sanitari regionali non ci ha sicuramente favorito, così come il fatto che il ministero della Salute fosse così strutturalmente debole nella sua cornice costituzionale e organizzativa dello Stato. Non ci ha favorito il fatto che i manager siano stati oggi sempre più abituati al rispetto degli equilibri di bilancio e non invece a una quasi maniacale ricerca della tutela della salute come esigenza prioritaria”.
Questo il terreno su cui si è innestata l’emergenza, secondo Anelli, ma c’è anche “il fatto di aver sottovalutato l’esperienza cinese e il pericolo che da un momento all’altro potesse palesarsi anche nel nostro Paese”. Resta in ogni caso la difficoltà, secondo il presidente di Fnomceo, di “governare un sistema di questo genere se l’orientamento nazionale perde di forza nel momento in cui devi sempre avere un contraltare regionale. Il modo di affrontare l’emergenza in Lombardia è ben diverso dal Veneto, dall’Emilia e dalle regioni del Sud. E una difficoltà intrinseca, dove prevalgono le disuguaglianze. Probabilmente è propria questa frammentazione che oggi non ci aiuta ad avere un modello decisionale forte”.
“Servono percorsi dedicati al coronavirus – aggiunge – e percorsi assistenziali anche a domicilio, dove un ruolo importante lo giocano i professionisti sul territorio. La media dei medici caduti è elevatissima – sottolinea – , abbiamo superato i 70 decessi e gli 8mila contagi, che crescono giorno dopo giorno. E una situazione davvero preoccupante. Questo per via della mancanza di dispositivi di protezione individuale sia perché, proprio per questo motivo, gli ospedali sono diventati luoghi di diffusione del virus”.

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