Il rianimatore: "Ecco cosa accade quando bisogna intubare un paziente"

In questi giorni abbiamo spesso parlare dei malati in terapia intensiva che hanno avuto bisogno di questa procedura. L'anestesista e rianimatore Felice Spaccavento spiega di cosa si tratta

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1 Aprile 2020 - 09.08


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In queste settimane abbiamo sempre sentito parlare di malati da intubare. Ma cosa accade e come funziona questa procedura?
Globalist ne ha parlato con il dottore Felice Spaccavanto, anestesista e rianimatore della Asl di Bari.
“L’intubazione è una manovra invasiva, non esente da rischi, che consiste nell’inserimento di un presidio nelle vie aeree del paziente e, più precisamente, nella trachea. Tale presidio è chiamato tubo endotracheale.
Questa procedura viene effettuata in soggetti che sono sottoposti ad anestesia generale, o che sono in terapia intensiva, o ripresi da arresto cardiaco.
In altre parole, in tutti i casi in cui il paziente non è in grado di respirare autonomamente perché non può muovere i muscoli.
Al soggetto da intubare vengono somministrati farmaci sedativo ipnotici e farmaci che bloccano la muscolatura. In questo modo sarà in assoluta incoscienza e potrà essere sottoposto, senza dolore e senza ricordo, a procedure chirurgiche o monitoraggi cruenti in terapia intensiva.
Il tubo endotracheale viene collegato a un respiratore che permette la corretta respirazione nonostante il paziente non sia cosciente. Tale procedura, come tutto ciò che riguarda il controllo dei parametri vitali respiratori, cardiaci, metabolici, celebrali ed emodinamici deve essere affidata a Medici esperti, quali gli Specialisti in Anestesia e Rianimazione, preparati a gestire le situazioni cliniche più drammatiche e complesse insieme alle altre figure coinvolte nell’emergenza”

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