L'epidemiologo: "Basta chiamare in causa lo smog, il coronavirus è veloce di suo"

Pierluigi Lopalco sulle bufale che continuano a circolare: "Dire che virus in Lombardia è più aggressivo non ha evidenza scientifica"

Pierluigi Lopalco
Pierluigi Lopalco
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20 Marzo 2020 - 10.36


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Tutti esperti. Ma un conto è essere tutti allenatori della nazionale di calcio (lo sono il 90%  degli appassionati) un conto è essere diventati tutti medici e sparare a casaccio sui social le ipotesi più fantasiose.

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 “Se dobbiamo cercare di ragionare in maniera fredda dobbiamo concentrarci sul concetto di velocità. Io non credo che stia succedendo nulla di strano rispetto all’andamento naturale di questa epidemia. Le ipotesi fantasiose che ho sentito, una correlazione con lo smog o che il virus in Lombardia è più aggressivo, non hanno evidenze scientifiche. In termini epidemiologici il fenomeno va spiegato proprio con il concetto di velocità. Non si è riusciti a rallentare questa epidemia”.

Lo ha spiegato Pierluigi Lopalco, epidemiologo dell’Università di Pisa ospite di ‘Agorà’ su RaiTre.

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“Il tempo che passa tra quando una persona si infetta, si ammala e il decesso è di 8 gironi. Oggi vediamo i decessi legati ad un periodo di 8 giorni precedenti”, ha concluso Lopalco.

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