I consigli di Burioni sul coronavirus: "Se siete raffreddati o avete la febbre state a casa"
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I consigli di Burioni sul coronavirus: "Se siete raffreddati o avete la febbre state a casa"

Il virologo in un video sul suo sito Medicalfacts: "In questo momento di emergenza si potrebbero creare inutili allarmismi e disperdere energie da dedicare al coronavirus"

Roberto Burioni
Roberto Burioni
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25 Febbraio 2020 - 16.25


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Molti lo criticano ma i suoi consigli sono sempre preziosi: “Se siete raffreddati state a casa”.

 A dirlo è il virologo Roberto Burioni, che in un video sul suo sito Medicalfacts suggerisce di non uscire anche nel caso di una lieve infezione respiratoria “perché in questo momento di emergenza si potrebbero creare inutili allarmismi e disperdere energie da dedicare al coronavirus”. “La regola base – spiega Burioni – è che se si ha l’influenza si rimane a casa per evitare di trasmetterla ad altri”. 
“In questo momento di emergenza, poi, bisogna essere ancora più attenti. I falsi allarmi disperdono risorse ed energie, che dovrebbero essere interamente concentrate sull`epidemia di coronavirus”. Il 25 febbraio, ad esempio, un autobus italiano è stato fermato a Lione per dei controlli perché l’autista aveva una forte tosse, “ma – si chiede Burioni – perché questo autista non era a casa a curarsi?”.
 “Chi ha la tosse, chi ha la febbre, chi non sta bene – avverte il virologo – deve stare a casa, questa regola è valida sempre ed è ancora più valida oggi perché se una persona con una semplice influenza esce, va a lavoro e così via contagia gli altri e se uno di quelli contagiati per caso è stato nelle zone a rischio il nostro sistema sanitario spreca risorse per isolare e controllare questa persona che alla fine si dimostra aveva solo l’influenza”.
 “L’influenza – sottolinea Burioni – ci può fare un danno indiretto e per questo è importantissimo prendere tutte le precauzioni, lavarsi mani, evitare i luoghi affollati, non solo per evitare il coronavirus ma anche l’influenza che in questo momento ci confonde”. “In questi giorni piuttosto difficili ricordiamoci che se si sta male si sta a casa, chi va a lavorare con la tosse o con la febbre non è un lavoratore particolarmente coscienzioso, è solo uno sciocco che può mettere in pericolo gli altri e in particolare – conclude – in questo momento può mettere in pericolo la tenuta del nostro sistema disperdendo le energie in direzioni che invece sono inutili”.

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