A forza di strumentalizzare si attaccano gli uni con gli altri. E così dopo la caccia allo straniero e i biechi tentativi di strumentalizzare l’assassinio del vice-brigadiere vanificati dal fato che gli assassini fossero due statunitensi benestanti e non due spacciatori nordafricani, M5s e Lega si danno la colpa tra di loro.
E adesso i due soci del peggior governo della storia fin dai tempi delle invasioni barbariche si attaccano su Roma.
Il leghista a dire che la città guidata da Virginia Raggi fa schifo, il grillino a rinfacciare che al di là dei selfie la sicurezza degli italiani non è aumentata con Salvini al Viminale.
E la cosa singolare è che hanno ragione tutti e due.
“Si poteva evitare? Io dico di sì. Chi conosce città come Roma sa benissimo che ci sono condizioni precarie di sicurezza interna, che giri di droga, spaccio e violenza sono all’ordine del giorno”.
Lo ha scritto il vicepremier Luigi Di Maio su Facebook riferendosi al carabiniere ucciso e tirando in ballo, seppur non esplicitamente, il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. “Lo Stato deve farsi un grande esame di coscienza”, ha aggiunto.
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