Provò che le razze non esistono: morto il genetista Cavalli Sforza

Si è spento a 96 anni il genetista che ha studiato la genetica delle popolazioni e trovato tracce delle migrazioni nell’uomo moderno

Luigi Luca Cavalli Sforza
Luigi Luca Cavalli Sforza
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1 Settembre 2018 - 15.06


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Il genetista Luigi Luca Cavalli Sforza è morto a 96 anni a Belluno, dove risiedeva. Lo scienziato ha studiato la genetica delle popolazioni e delle migrazioni. Ha tra l’altro confutato come scientificamente infondata l’idea che esistano razze umane. Il ricercatore ha gettato le basi della genetica delle popolazioni e ha cercato di capire, tra i primi, se i nostri geni abbiano tracce della storia umana, ha abbinato le conoscenze demografiche alle ricerche sui gruppi sanguigni delle popolazioni. E ha dimostrato che nel patrimonio genetico attuale si trovano tracce delle grandi migrazioni e delle mescolanze etniche del passato.

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Era nato a Genova il 25 gennaio 1922. Era stato docente nell’università di Pavia e, negli Usa, in quella di Stanford. Laureato a Torino, Cavalli-Svorza, iniziò a occuparsi di geni quando questi studi erano pioneristici e, a Pavia, al seguito del genetista Adriano Buzzati Traverso, che seguì poi in Germania diventando marito della sua nipote, Albamaria Ramazzotti.

Luigi Luca Cavalli Sforza ha studiato biologia e statistica per le sue ricerche sulla genetica delle popolazioni che fece sull’Appennino parmense e in Africa. Lavorò
nell’università di Stanford  e rientrò in Italia nel 1994, contro “l’inerzia e la lentezza della ricerca italiana” che aveva “poco denaro e mal distribuito”. Il genetista ha cercato anche di rompere la barriera tra cultura scientifica e umanistica attraverso confronti anche con l’archeologia e la linguistica. Tra i suoi libri si può indicare “Geni, popoli e lingue” edito da Adelphi.

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