Menopausa nel mondo: le africane la sognano, le occidentali la temono

Quando pensano alla menopausa le donne dell'Africa sub sahariana fanno la faccia di chi spera, se la immaginano le occidentali nei loro occhi si legge il terrore.

Menopausa, le africane la sognano, le occidentali la temono
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21 Ottobre 2017 - 15.25


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Silvana Logozzo sull’Ansa racconta uno studio di qualche tempo che fa affermava che l’aspettativa di vita delle africane è pari a circa la metà di quella delle europee o delle americane. Le occidentali invece hanno una vita più lunga ma sono spaventate sia dai sintomi del climaterio, quanto dal cambiamento inferto alla femminilità: prima di tutto alla bellezza, poi alle prospettive. Ma ecco le testimonianze di alcune donne che hanno dovuto fare i conti con il cambiamento imposto dalla menopausa.
  “La fine delle mestruazioni è arrivata a 52 anni, all’improvviso: è stato un periodo nero. Non ero più in grado di fare l’amore con il mio compagno, la secchezza vaginale impediva completamente la penetrazione. La mia relazione è andata in pezzi. E poi sudavo, dormivo male, ero uno straccio”, racconta Carla, imprenditrice, che ora si avvia verso i 60 con una nuova serenità. “Poi la mia ginecologa mi ha dato la terapia sostitutiva, ho ritrovato un uomo con cui ero stata anni prima e con lui, anche grazie alla sua grande pazienza ho imparato nuovamente il sesso”. Per Silvia, scrittrice, 56 anni e in menopausa da due, le cose sono andate diversamente: “Il desiderio sessuale è certamente diminuito, ma il peggio è arrivato con una depressione profonda, l’incapacità di pensare a qualcosa di positivo, la sparizione completa della creatività e tanti disturbi fisici comparsi di colpo e che non sapevo come gestire”. Dopo un anno in cui, spiega, di essersi sentita “finita”, ha chiamato la sua ginecologa: “Ancora adesso ho difficoltà a sedermi davanti al computer e scrivere, ma la terapia sostitutiva mi ha molto aiutata, l’umore è migliorato, ho ripreso a uscire con gli amici, vedo molto meno nero che in quell’anno terribile”.
    Teresa, casalinga di 65 anni, la chiama “la malattia del sudore”, perchè gronda a qualsiasi ora del giorno e della notte, ha strani pruriti in diverse parti del corpo e del sesso con il marito non parla proprio. “Il mio medico mi ha detto che è la menopausa – dice – non mi ha dato niente, nessuna medicina, mi ha detto che prima o poi passa”.

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Con la fine delle mestruazioni e il calo degli estrogeni, il modo di pensare, di imparare e di sentire emozioni e sentimenti diventa diverso.
    “Non vuol dire che si peggiora, significa che così come durante il ciclo mestruale o la gravidanza cambiano i comportamenti di una donna, così avviene per il climaterio”, specifica Marco Gambacciani, ginecologo e presidente della Società italiana Menopausa. Del resto, spiega, è nota l’importanza degli steroidi sessuali per la plasticità neuronale perchè condizionano tutte le capacità del sistema nervoso centrale e periferico.
    Ma se il cervello si auto modifica in fondo silenziosamente, il corpo lancia segnali che, tradotti in sintomi, cambiano in peggio la qualità della vita. E proprio ad un’età, intorno ai 50 anni, in cui le donne vivono una nuova giovinezza, i figli sono cresciuti, il progetto familiare è andato in porto, spesso sono separate e hanno un nuovo fidanzato. “Non si può abbandonarle in preda ai disturbi della menopausa, ed è vergognosa la disinformazione di tanti colleghi e dei medici di famiglia che non forniscono le indicazioni e le cure per affrontare un passaggio epocale della vita”, aggiunge Gambacciani. Impossibilità di rapporti sessuali a causa della secchezza vaginale, depressione, umor nero, vampate, osteoporosi, scarsa concentrazione, stanchezza, insonnia: sono solo alcuni dei “regali” che porta con sè la fine delle mestruazioni. Ma la maggior parte delle donne, anche con un alto livello di istruzione, non sa di avere una chance per stare bene.
    “Tutto è successo nel 2002, quando uno studio shock fatto negli Usa, basato su dati sbagliati e pesanti errori di metodo, proclamò che la terapia sostitutiva provocava il cancro”, racconta Gambacci. “Ma serie ricerche successive hanno dimostrato invece – prosegue – che una terapia personalizzata è fondamentale per far uscire le cinquantenni da quel limbo in cui le ha trascinate la menopausa. E il rischio di tumore al seno è pari a zero”.

  Dei pesanti risvolti psicologici parla Simonetta Draghi, ginecologa e dirigente medico dell’ospedale romano Fatebenefratelli, dove due volte a settimana incontra le pazienti nell’ambulatorio Menopausa e una volta quello per le donne della quarta età: “Le donne hanno vergogna di raccontare i contraccolpi sessuali portati dalla menopausa, tutte hanno problemi, e non sanno che sia per la sessualità, sia per gli altri disturbi la medicina ha importanti strumenti. E’ fondamentale che la Regione e il Ministero facciano campagna di informazione perchè a soffrire sono milioni di persone. In Italia siamo ancora molto indietro”. Del resto i dati parlano chiaro, dicono gli esperti: solo l’11% dei ginecologi italiani fa domande sulla sessualità alle donne che si presentano per affrontare i disturbi del climaterio. E soltanto l’8% delle donne italiane usa la terapia ormonale sostitutiva contro il 20% delle europee.
   

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