“La mia condanna è totale per quello che è accaduto stanotte” alla Flotilla e “stiamo facendo la nostra indagine per avere certezze sulle responsabilità”, ha dichiarato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni parlando con i giornalisti a New York. Secondo la premier, il governo ha inviato una fregata ma “non è previsto l’uso della forza militare”.
Parole che suonano come una condanna di malavoglia, mentre Israele continua a bombardare Gaza, rase al suolo intere città e massacrare civili inermi, compresi bambini. Invece di schierarsi dalla parte dei portatori di aiuti umanitari, dei volontari che hanno scelto di rischiare la vita per solidarietà e per portare soccorso immediato, Meloni punta il dito contro chi cerca di fare la cosa giusta. “Tutto questo è gratuito, pericoloso, irresponsabile. Non c’è bisogno di rischiare la propria incolumità di infilarsi in un teatro di guerra per consegnare aiuti a Gaza che il governo italiano avrebbe potuto consegnare in poche ore”, ha aggiunto.
Un’accusa paradossale: irresponsabili sarebbero i volontari che affrontano il mare e il fuoco per portare aiuti a chi è assediato e bombardato, mentre lo Stato italiano, con tutte le risorse a disposizione, resta fermo, incapace di agire tempestivamente. Qui non si tratta di temerarietà senza senso, ma di patriottismo civile, di un impegno diretto a difesa della vita e della dignità umana.
Meloni “richiama tutti alla responsabilità, particolarmente per quanto riguarda parlamentari italiani”. È chiaro il messaggio: la responsabilità politica si misura in termini di prudenza e convenienza diplomatica, non di giustizia e solidarietà. La premier sembra suggerire che chi agisce davvero per la vita e la sopravvivenza di migliaia di persone sia in realtà il pericolo, mentre chi mantiene lo status quo, alimentando legami economici e militari con un Paese in guerra, agisce con responsabilità.
È un ribaltamento dei valori: la Flotilla non è irresponsabile, è l’unica voce che si leva contro un massacro sostenuto implicitamente da governi come quello italiano. Gli attivisti non cercano gloria, cercano di salvare vite. Sono loro i veri patrioti, mentre chi tace di fronte al genocidio, mascherando calcoli economici e diplomatici sotto un falso richiamo alla prudenza, diventa il nemico della coscienza civile.
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