Elly Schlein: "Anche noi chiediamo il riconoscimento dello Stato della Palestina". Poi l'attacco al governo Meloni

Elly Schlein: «Bene la Spagna di Pedro Sanchez, la Norvegia e l'Irlanda, che riconosceranno lo Stato di Palestina. Anche noi chiediamo il riconoscimento europeo dello Stato di Palestina, per aiutare il processo di pace». 

Elly Schlein: "Anche noi chiediamo il riconoscimento dello Stato della Palestina". Poi l'attacco al governo Meloni
Elly Schlein alla Camera dei deputati
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22 Maggio 2024 - 11.54


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A margine di un evento alla Cna a Roma, la segretaria del Pd Elly Schlein ha commentato il recente annuncio di Irlanda, Norvegia e Spagna che hanno riconosciuto lo Stato palestinese.

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«Bene la Spagna di Pedro Sanchez, la Norvegia e l’Irlanda, che riconosceranno lo Stato di Palestina. Anche noi chiediamo il riconoscimento europeo dello Stato di Palestina, per aiutare il processo di pace». 

«Ricordiamo che da ottobre noi chiediamo un cessate il fuoco immediato per liberare tutti gli ostaggi ancora nelle mani dei terroristi di Hamas, per fermare questo massacro di civili che è in corso a Gaza e con la follia dell’attacco a Rafah, che rischia di essere un’ecatombe, e per portare tutti gli aiuti umanitari che sono indispensabili a una popolazione palestinese che è ingiustamente punita in modo collettivo, quando sappiamo che è fatta per il 40% di minori. Ragazze e ragazzi che con i terroristi di Hamas non hanno nulla a che fare». 

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«Quindi serve un ruolo diplomatico e politico più forte dell’Unione europea, e in questo chiediamo anche il riconoscimento europeo dello Stato di Palestina. Perché la soluzione due popoli due Stati continua per noi a essere quella a cui puntare. E mentre lo Stato di Israele c’è già, e ha diritto di esistere in pace e in sicurezza, senza attacchi terroristici e missili, manca purtroppo ancora colpevolmente il riconoscimento dell’altro Stato, lo Stato di Palestina, perché anche i palestinesi hanno diritto ad avere uno Stato in cui vivere in pace e in sicurezza».

La segretaria del Pd ha poi commentato le recenti divisioni interne al governo Meloni.

 «Il governo è diviso su moltissime questioni, sono meno bravi a nasconderlo in questa campagna elettorale, uno tira di qua uno tira di là. Stupisce che vogliano usare le istituzioni del governo per fare marchette elettorali, come con l’ennesimo condono edilizio, il diciannovesimo, uno al mese da quando sono al governo». 

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«Crediamo che meno Europa non ce lo possiamo permettere, perché fa male all’Italia. Si potranno realizzare misure per le Pmi e micro? Sì, andiamo lì anche per fare quel lavoro».

«Siamo proprio nell’anniversario dell’approvazione della legge 194, oggi il Partito Democratico fa un’iniziativa su questo proprio per ribadire: giù le mani dalla legge 194 e dal diritto delle donne a scegliere sul proprio corpo. Il problema è che questa destra non ha bisogno di cambiare la legge per impedire l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza. Come hanno sempre fatto, dove governano, anche nelle regioni, rendono inaccessibile l’IVG e lo fanno facendo entrare gli antiabortisti nei consultori per fare pressioni violente sulle donne e le ragazze che cercano di accedervi. Lo fanno ad esempio non attuando le linee guida del ministero, che dal 2020 dicono che la pillola abortiva si può somministrare nei consultori, senza bisogno di ospedalizzazione. Tutti motivi per cui noi abbiamo messo anche questo diritto fondamentale al centro della campagna che stiamo facendo perché il voto dell’8 e 9 giugno fa la differenza e la fa anche e soprattutto per le donne. Quindi il mio auspicio è che le donne rispondano andando a votare».  

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