Elly Schlein, intervistata da Il Manifesto, ha commentato i dati Istat sul crollo del potere di acquisto per gli italiani, dovuto a una stagnazione trentennale dei salari. «Un quadro drammatico, che per me non è una novità: in Italia ci sono 5,7 milioni di poveri, cancellare il reddito di cittadinanza è stata una follia voluta da Meloni, considerando che la stessa Istat certifica che questo strumento ha tirato fuori dalla povertà 1,3 milioni di famiglie tra il 2020 e il 2022. Si poteva migliorare, rendere più accessibile e invece niente: per la destra la povertà resta una colpa, non un problema sociale. In tre anni i prezzi sono aumentati del 17 per cento, i salari del 4,7, il lavoro dipendente si è impoverito come in nessun altro paese europeo: i nostri salari sono più bassi rispetto al 1990».
«Ci sono 5 milioni di lavoratori che aspettano con urgenza il rinnovo dei contratti, quelli pirata vanno bonificati, e poi c’è la proposta di tutte le opposizioni di un salario minimo a 9 euro l’ora per cui stiamo raccogliendo le firme per una proposta di legge popolare, che sarebbe a costo zero per le casse dello Stato. C’è in 22 paesi europei, non ha mai prodotto cali dell’occupazione e ha avuto un’incidenza positiva sulla dinamica salariale complessiva, come dimostra il caso tedesco».
«Non conviene ai portatori di interesse che Meloni vuole proteggere, mentre volta le spalle a 3,5 milioni di lavoratori. Ma sono convinta che questa volta per loro sarà ancora più difficile dire no a una legge popolare con migliaia di firme: il salario minimo è apprezzato dal 70 per cento degli italiani, compresi molti loro elettori».
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