Classi per disabili, Bebe Vio risponde a Vannacci: "Senza senso, siamo stati i primi a eliminare le differenze"

Bebe Vio risponde a Vannacci: "Siamo stati il primo Paese al mondo a eliminare le classi separate fra chi ha una condizione di disabilità e chi non la ha, perché tornare indietro? Mi sembra una cosa senza senso".

Classi per disabili, Bebe Vio risponde a Vannacci: "Senza senso, siamo stati i primi a eliminare le differenze"
Bebe Vio e Roberto Vannacci
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29 Aprile 2024 - 10.10


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La vergognosa proposta del generale Vannacci di istituire classi separati per gli studenti disabili, descrive alla perfezione il pensiero retrogrado del candidato di Matteo Salvini alle prossime Europee. Della questione ha parlato Bebe Vio, pluricampionessa di scherma paralimpica, in un’intervista al Corriere della Sera.

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«Siamo stati il primo Paese al mondo a eliminare le classi separate fra chi ha una condizione di disabilità e chi non la ha, perché tornare indietro? Mi sembra una cosa senza senso. A me sembra paradossale che si possa anche solo pensare una cosa del genere. Abbiamo iniziato l’inclusione a scuola, ora qualcuno propone di dividerci ancora e fare passi indietro anche culturalmente».

«Penso ai tanti minori stranieri. Anche nelle mie classi ce n’erano. O a quel mio compagno che non capiva l’italiano, perché a casa parlava solo in dialetto veneto, e gli è stata affiancata una persona. Dividiamo anche loro? Giusto che si venga aiutati».

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«E’ stato molto importante avere i miei compagni vicino. Ci sono state anche cose buffe. Quando ero all’ospedale avevo le verifiche un po’ prima degli altri e le passavo. Ora lo posso dire, i prof non si arrabbieranno. Al liceo ci si aiutava. E’ anche così che si scopre e attua la solidarietà».

E a Vannacci che dice che non farebbe mai correre i 100 metri a un disabile col primatista del mondo, porta l’esempio del saltatore in lungo Markus Rehm: «E’ amputato a una gamba e da anni è il migliore del mondo, non solo fra i paralimpici, anche fra gli olimpici. A Wembrace Sport, l’evento organizzato da art4sport, la mia associazione, partecipano insieme persone con e senza disabilità».

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