Caso Scurati, la destra boccia l'audizione di Corsini e Bortone: dalla maggioranza una censura nella censura

La commissione di Vigilanza, con il voto compatto della maggioranza, ha bocciato la richiesta di audizione, avanzata dal deputato Pd Stefano Graziano, del direttore Approfondimento Rai Paolo Corsini e della conduttrice Serena Bortone.

Caso Scurati, la destra boccia l'audizione di Corsini e Bortone: dalla maggioranza una censura nella censura
La sede della Rai di Viale Mazzini
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24 Aprile 2024 - 09.42


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Per la questione del monologo sull’antifascismo dello scrittore Scurati ‘cancellato’, dai vertici Rai, La commissione di Vigilanza, con il voto compatto della maggioranza, ha bocciato la richiesta di audizione, avanzata dal deputato Pd Stefano Graziano, del direttore Approfondimento Rai Paolo Corsini e della conduttrice del programma di Rai 3 `Chesarà´ Serena Bortone. Tutte le forze di opposizione hanno invece votato a favore della proposta. Una censura sulla censura, da parte di una maggioranza che è incapace a gestire il dissenso e le voci contrarie.

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Per Graziano si tratta di un «grave strappo, una forzatura incomprensibile: metodi già visti. La commissione di Vigilanza Rai viene silenziata a colpi di maggioranza. Cosa ancor più grave che avvenga alla vigilia della festa della Liberazione. Il parlamento deve essere messo nelle condizioni di fare luce su un caso grave di gestione della Rai. Di cosa hanno paura? Non saranno le sempre più insistenti indiscrezioni sui contatti diretti tra palazzo Chigi e i vertici Rai per la gestione del `caso Scurati´ a preoccupare Meloni?».

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione di vigilanza Rai Dario Carotenuto. 

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«Stamattina in commissione di Vigilanza Rai abbiamo chiesto l’audizione del direttore degli approfondimenti Paolo Corsini e di Serena Bortone. La presenza di quest’ultima era necessaria per far luce nel dettaglio sulla questione dell’intervento censurato allo scrittore Antonio Scurati. I meloniani hanno però alzato un muro impedendo a colpi di maggioranza l’audizione della Bortone dopo averla beceramente attaccata nei giorni scorsi».

 «A nulla è valso il nostro appello al buonsenso e a portare il dibattito che è in corso in tutto il Paese nel luogo istituzionale deputato a discuterne: hanno preferito fare censura anche in vigilanza. Non gli basta fare un uso privato della Rai, si spingono a fare altrettanto con la commissione di vigilanza utilizzandola a loro uso e consumo. Quando si è trattato di convocare Sigfrido Ranucci per intimidirlo dopo le sue inchieste, lo hanno fatto. Adesso si nascondono dietro pretestuose formalità per impedire alla commissione di approfondire un tema dibattuto in tutto il Paese. Così si manda un messaggio sbagliatissimo e si colpisce l’autorevolezza dell’istituzione».

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