Sondaggi politici, cosa pensano i giovani delle Europee? Poca fiducia nel dibattito ma l'affluenza sorprende...

Sondaggi politici, alle prossime elezioni europee il 47% dei giovani italiani si è detto propenso a votare. Un dato positivo se si tiene conto che l'affluenza complessiva probabile è stimata al 45%.

Sondaggi politici, cosa pensano i giovani delle Europee? Poca fiducia nel dibattito ma l'affluenza sorprende...
Elezioni Europee 2024
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5 Aprile 2024 - 10.47


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Sondaggi politici, secondo l’ultima rilevazione del Consiglio Nazionale dei Giovani (CNG), realizzata in collaborazione con l’Istituto Piepoli, alle prossime elezioni europee il 47% dei giovani italiani si è detto propenso a votare. Un dato positivo se si tiene conto che l’affluenza complessiva probabile è stimata al 45%.

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Il dato di partecipazione giovanile conferma i risultati dell’indagine Eurobarometro sulle ultime elezioni europee che mostrano, infatti, come nel 2019 l’aumento complessivo dell’affluenza alle urne è stato determinato principalmente dalle giovani generazioni in tutta l’UE. 

In particolare, i giovani cittadini sotto i 25 anni (+14 punti percentuali sul 2014) e i 25-39enni (+12 punti percentuali sul 2014), con un’affluenza complessiva alle passate elezioni europee del 50,6%, la più alta dal 1994, con 19 Stati membri.

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Per gli under 35, però, i temi affrontati nella campagna elettorale non riflettano le proprie preoccupazioni e priorità. Solo l’8% dei giovani si ritiene molto soddisfatto dal dibattito politico sulle Europee, mentre 6 giovani su 10 reputano che quest’ultimo non stia affrontando adeguatamente le criticità e le esigenze che vivono.

Il dato scende ulteriormente se ad essere presi in considerazione sono solo gli under 25. Considerando il campione 18-24, infatti, è solo il 33% ad essere soddisfatto almeno in parte. Salgono così a 7 su 10 i giovani che ritengono che non si stiano affrontando adeguatamente criticità ed esigenze. 

Per i giovani, i temi su cui il dibattito si deve orientare sono innanzitutto quelli relativi a lavoro e occupazione (39%), a cui seguono in ordine di preferenza, scuola e università (18%), formazione post-scuola/università (18%) per lo sviluppo di nuove competenze professionali. Questi dati rivelano un urgente bisogno di riorientare il focus del dibattito politico verso questioni che hanno un impatto diretto sul futuro professionale e personale di ragazze e ragazzi.

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La Presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani, Maria Cristina Pisani, commenta i dati raccolti: «I dati che abbiamo rilevato sull’intenzione di voto dimostrano, ancora una volta, che sono soprattutto le giovani generazioni a voler contribuire alle scelte collettive, non solo del nostro Paese ma anche dell’Unione Europea, attraverso l’esercizio del diritto di voto. In una percentuale, il 47%, che addirittura supererebbe quella degli over 54, pari al 43%, e che potrebbe determinare così un aumento dell’affluenza complessiva alle prossime europee che risulterebbe pari al 45%. Per questo, il dato sulla partecipazione giovanile è importante, in linea con i risultati delle ultime elezioni europee, che mostrano come anche nel 2019 l’aumento dell’affluenza alle urne sia stato determinato principalmente dalla partecipazione delle giovani generazioni in tutta l’UE».

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