Il consiglio di Stato alla sindaca leghista di Monfalcone: "Individui luoghi per le preghiere dei cittadini islamici"

Monfalcone, il Consiglio di Stato alla sindaca leghista: «L'Amministrazione è tenuta a individuare siti alternativi accessibili e dignitosi per consentire ai credenti l'esercizio della preghiera»

Il consiglio di Stato alla sindaca leghista di Monfalcone: "Individui luoghi per le preghiere dei cittadini islamici"
Anna Maria Cisint
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21 Marzo 2024 - 15.13


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Il Consiglio di Stato ha sbugiardato la sindaca leghista di Monfalcone,  Anna Maria Cisint, visto che ha accolto gli appelli cautelari delle associazioni culturali islamiche Darus Salaam e Baitus Salat per la libertà di culto.

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«L’Amministrazione è tenuta a individuare, in contraddittorio con gli interessati e con spirito di reciproca e leale collaborazione, siti alternativi accessibili e dignitosi per consentire ai credenti l’esercizio della preghiera», fissando un tavolo di confronto entro 7 giorni. Il contenzioso tra Comune e associazioni riguardava 2 immobili usati per le preghiere, per i quali era stato ordinato il ripristino della destinazione d’uso.

La reazione della sindaca leghista

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La decisione del Consiglio di Stato «chiarisce in maniera indiscutibile che» i due centri islamici «non possono essere utilizzati come luoghi di preghiera, ribadendo la fondatezza delle motivazioni dell’ente locale»: lo puntualizza la sindaca di Monfalcone Anna Maria Cisint, sottolineando che «ci siamo sempre mossi nel segno della legalità e dell’esigenza di far rispettare le regole che devono valere per tutti i cittadini».

«Il Consiglio di Stato ha colto in pieno questo presupposto – aggiunge la sindaca – che, come ho avuto modo di sottolineare nulla ha a che vedere con gli aspetti della libertà di culto che invece sono stati strumentalizzati in modo violento». 

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