Santanché non molla nonostante interessi e bugie

La Ministra carica di interessi e affari personali, ha ripetutamente riferito il falso e formulato menzogne nell’aula del Senato

Santanché non molla nonostante interessi e bugie
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Nuccio Fava Modifica articolo

27 Luglio 2023 - 09.40


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È stata anche la giornata della seduta del Senato, presieduta da La Russa, che doveva occuparsi della richiesta delle dimissioni del Ministro del Turismo avanzata una volta tanto da tutte le opposizioni. L’esito era ovviamente scontato perché tutta la maggioranza, con la presidente assente giustificata, perché in volo per gli USA, che aveva sempre giustificato e coperto il suo ministro con ripetute dichiarazioni. Una posizione ribadita stucchevolmente da tutti i settori della maggioranza con critiche alla magistratura e alla stampa perché avrebbero condannato la ministra senza rispettare il segreto istruttorio e ancora prima che si conoscessero gli sviluppi delle indagini.

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Le opposizioni ovviamente non hanno accettato questo stratagemma tattico di spostare su comportamenti e responsabilità di magistrati e giornalisti. Questo perché la Ministra carica di interessi e affari personali, ha ripetutamente riferito il falso e formulato menzogne nell’aula del Senato. La difficoltà di fondo, secondo le opposizioni, era che, in un contesto così grave sul piano etico-politico, sarebbe stato indispensabile che la Presidente Meloni prendesse posizione e non contribuisse a rendere un cattivo servizio a tutte le istituzioni e all’intera opinione pubblica.

Purtroppo, il voto finale, con il doveroso richiamo ai numeri non poteva che respingere la richiesta delle dimissioni rappresentando tuttavia una brutta pagina per l’immagine dell’Italia e la credibilità di tutte le istituzioni. La triste giornata, tuttavia, si era aperta con la brutta notizia del provvedimento contro Saviano escluso manu militari dalla programmazione RAI del prossimo autunno con l’aggiunta, non meno significativa, dell’attacco del vicepresidente Salvini al fondatore di Libera Luigi Ciotti invitato addirittura a lasciare l’Italia. 

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A tutti i grandi temi, disastri, sfide crescenti si aggiunge così – in modo plateale – il tentativo di ridurre le voci libere e immaginare una qualche museruola permanente a danno della libera stampa e del diritto dei cittadini ad essere adeguatamente informati attraverso anche il pluralismo e la libertà di espressione. 

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