Meloni dichiara 'guerra' alla magistratura e accusa le toghe di fare 'opposizione' al governo

Fonti di Palazzo Chigi, ossia Giorgia Meloni, accusano la magistratura di voler fare opposizione al governo per i cadi Delmastro e Santanché

Meloni dichiara 'guerra' alla magistratura e accusa le toghe di fare 'opposizione' al governo
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6 Luglio 2023 - 21.47


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Vittimismo come Berlusconi e il sogno polacco e ungherese di una magistratura braccio armato del potere e non un ordine indipendente.

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 Accanto al caso che vede protagonista Daniela Santanché, con gli sviluppi dell’inchiesta sulla società Visibilia che riaccendono le polemiche proprio all’indomani dell’informativa della ministra del Turismo in Aula al Senato, a riaccendere lo scontro sulla giustizia anche il `caso Delmastro´.

Le opposizioni chiedono le dimissioni di entrambi gli esponenti di governo e sulle due vicende interviene Palazzo Chigi, che fa quadrato e respinge qualsiasi ipotesi di passi indietro. Anzi, sceglie di contrattaccare e nel mirino finisce quella parte della magistratura, questa è la linea, che sembra voler svolgere il ruolo dell’opposizione e avviare anzitempo la campagna elettorale per le Europee. Le parole che filtrano sono dure e circostanziate: «In un processo di parti non è consueto che la parte pubblica chieda l’archiviazione e il giudice dell’udienza preliminare imponga che si avvii il giudizio», è la parte dedicata al `caso Delmastro´. Poi la vicenda Santanché: «In un procedimento in cui gli atti di indagine sono secretati è fuori legge che si appre

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nda di essere indagati dai giornali, curiosamente nel giorno in cui si è chiamati a riferire in Parlamento, dopo aver chiesto informazioni all’autorità giudiziaria». Ebbene, osservano allora sempre fonti di Palazzo Chigi, «quando questo interessa due esponenti del governo in carica è lecito domandarsi se una fascia della magistratura abbia scelto di svolgere un ruolo attivo di opposizione. E abbia deciso così di inaugurare anzitempo la campagna elettorale per le elezioni europee».

Parole che suscitano la durissima reazione della segretaria Pd: «Quella del sottosegretario Delmastro e della ministra Santanché stanno ormai diventando due pagine davvero inquietanti della cronaca politica italiana. Ed è assolutamente inaccettabile in un sistema democratico che, anziché rispondere alle gravi accuse nel merito, Palazzo Chigi alimenti un pericoloso scontro tra poteri dello Stato diffondendo una nota con toni intimidatori nei confronti della magistratura», scandisce Elly Schlein, che incalza la premier: «A questo punto è inevitabile che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni esca dal suo silenzio e si assuma le sue responsabilità. Hanno passato il segno e non si può andare avanti così», conclude.

Ma quali sono le novità che hanno indotto il governo ad intervenire? Premessa: ieri Santanché in Senato ha giurato sul suo onore di non aver ricevuto alcun avviso di garanzia. Ma è di oggi la notizia dell’iscrizione della ministra nel registro degli indagati (dallo scorso ottobre). Santanché, però, torna a precisare di non aver ricevuto alcun avviso di garanzia. M5s annuncia che presenterà la mozione di sfiducia anche alla Camera, dopo averla depositata ieri a Palazzo Madama. Il Pd, pur con dubbi sullo strumento, è pronto a votarla se dovesse arrivare in Aula, così Verdi e Sinistra.

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