'Ndrangheta, il patto elettorale tra Oliviero e Sculco al centro delle indagini: ecco le accuse

Tra gli indagati nel maxi blitz dei Ros contro la 'ndrangheta ci sono anche l'ex presidente della Regione Calabria Mario Oliverio. Ecco le accuse.

'Ndrangheta, il patto elettorale tra Oliviero e Sculco al centro delle indagini: ecco le accuse
Mario Oliverio
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27 Giugno 2023 - 11.32


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Tra gli indagati nel maxi blitz dei Ros contro la ‘ndrangheta ci sono anche l’ex presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, l’ex assessore regionale Nicola Adamo e l’ex consigliere regionale Vincenzo Sculco, insieme ad altri indagati. Nell’ordinanza di custodia cautelare si legge il dettaglio delle accuse: “Agendo d’intesa tra loro, ricoprendo ciascuno di essi un preciso compito”, si “associavano al fine di commettere una serie indeterminata di delitti contro la pubblica amministrazione, in particolare tra l’altro delitti di turbata libertà d’incanti, turbata libertà di scelta del contraente, corruzione, abuso di ufficio, nonché reati elettorali”, in particolare, “in relazione alla necessità di implementare una intesa politica, volta ad accrescere il peso specifico dei soggetti politici di seguito menzionati, nel Consiglio regionale della Calabria, nei consigli Provinciali e nei consigli comunali, in particolare quello di Crotone, attraverso una serie di riunioni programmatiche, tenutesi, tra l’altro, in uffici riservati della Regione, nonché nel corso di incontri conviviali”.

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L’ex consigliere regionale Vincenzo Sculco, prosegue l’ordinanza, “leader della formazione politica ‘i DemoKratici’, personaggio influente sul territorio della provincia di Crotone, avrebbe appoggiato la formazione politica riconducibile a Mario Oliverio, presidente della Giunta Regionale della Calabria (dal 9 dicembre 2014 al febbraio 2020), facendo convogliare un consistente pacchetto di voti da attingere dal proprio bacino elettorale, in occasione delle elezioni regionali da effettuarsi tra il 2019/2020, in cambio dell’appoggio della candidatura di Sculco Flora, figlia di Vincenzo (anche lei indagata, ndr), che si sarebbe candidata quale consigliere regionale; allo stesso modo, Romeo Sebastiano (anche lui indagato, ndr), consigliere regionale di Reggio Calabria, avrebbe anch’egli sostenuto Oliverio; detto accordo comportava, nel dettaglio, al di là dell’apparentamento politico, la commissione di una sequela indeterminata di reati, alcuni dei quali disvelati e contestati nei capi seguenti, funzionali ad accrescere il peso specifico elettorale, attraverso incarichi fiduciari, nomine e assunzioni, di matrice esclusivamente clientelare, in enti pubblici, nella prospettiva di ottenere il voto, nonché affidando appalti anche a imprese i cui titolari avrebbero assicurato l’appoggio elettorale”. 

Fra gli indagati anche Domenico Pallaria, all’epoca dei fatti direttore generate del Dipartimento presidenza della Regione Calabria, e Orsola Reillo, all’epoca dei fatti direttore generale del Dipartimento ambiente e territorio della Regione Calabria.

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