Discussione interna nel Pd, a proposito della posizione sul provvedimento approvato dal parlamento Ue, che stanzierà 500 milioni di euro per la produzione di armi, prelevandoli dal fondo per il Pnrr. In particolare, la posizione della segretaria Elly Schlein sembra differire con quella della maggioranza dei dem all’Europarlamento. Brando Benifei, capodelegazione del Pd a Strasburgo, smentisce però questa lettura. «La posizione tenuta dalla nostra delegazione non è in contraddizione con le parole di Schlein».
«Noi abbiamo due pilastri, ovvero il sostegno a Kiev per la sua difesa e il contrasto totale all’uso dei fondi del Pnrr e di Coesione. Abbiamo sostenuto il regolamento per confermare il sostegno all’Ucraina, in linea con la nostra posizione da sempre. Ma con un emendamento abbiamo chiesto che fosse esclusa la possibilità di utilizzare quei soldi. L’emendamento non è passato, per cui adesso la partita si sposta in Italia e daremo battaglia sul fatto che il nostro Paese non usi i fondi del Pnrr di Coesione per le munizioni».
Del governo «non ci fidiamo ed è per questo che abbiamo chiesto un impegno esplicito pubblico da parte del ministro Fitto durante il question time – aggiunge -. Non bastano indiscrezioni o frasi a metà, servono rassicurazioni chiare nel momento in cui la destra ha votato contro il nostro emendamento». Quello approvato «è un mandato a trattare con il Consiglio europeo su questi temi. Dopodiché, ci sarà un voto finale, probabilmente a luglio. Senza chiarezza sulla posizione del nostro governo, in quella sede il nostro consenso non potrà esserci».
Quanto alle differenze di posizione dentro alla delegazione dem, «su questi temi è successo già in passato – commenta – ma la linea del Pd è coerente con quella del gruppo dei Socialisti e Democratici».
