La condannata Montaruli (Fdi) attacca Lagioia, Schlein: "Hanno un evidente problema con il dissenso"

Le contestazioni alla ministra Eugenia Roccella al Salone del Libro diventano terreno di scontro fra la premier Giorgia Meloni e la segretaria del Pd Elly Schlein.

La condannata Montaruli (Fdi) attacca Lagioia, Schlein: "Hanno un evidente problema con il dissenso"
Eugenia Roccella e Lagioia
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20 Maggio 2023 - 22.48


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Le contestazioni alla ministra Eugenia Roccella al Salone del Libro diventano terreno di scontro fra la premier Giorgia Meloni e la segretaria del Pd Elly Schlein. La titolare del dicastero della Famiglia viene contestata a Torino dalle femministe di `Non una di meno´ e da `Extiction Rebellion´ al grido di `sul mio corpo decido io´ e `fuori lo Stato dalle mie mutande´, in riferimento al diritto all’aborto. Una contestazione `legittima´ secondo il direttore della manifestazione Nicola Lagioia, che ha invitato al dialogo ma che a sua volta è stato criticato dalla deputata di Fratelli d’Italia, Augusta Montaruli, condannata con sentenza definitiva: «faremo il rullo dei tamburi quando se ne andrà».

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Fatti che per la presidente del Consiglio sono «inaccettabili e fuori da ogni logica democratica. Come al solito chi pretende di darci lezioni di democrazia non ne conosce le regole basilari», ha messo nero su bianco in serata. Poco dopo le parole della segretaria dem Schlein che aveva difeso Lagioia: «è surreale che lo attacchino, hanno un evidente problema con il dissenso».

Dalla fiera della fertilità di Milano al Salone del Libro di Torino i temi del corpo delle donne, dell’aborto, dell’utero in affitto e della famiglia provocano proteste e polemiche politiche. A mobilitarsi questa mattina nel capoluogo lombardo sotto la pioggia, a pochi metri da dove si svolge l’evento, sono stati Lega e Fratelli d’Italia ma anche le associazioni di femministe e quelle in difesa della famiglia, tutti contrari alla fiera che, secondo loro, pubblicizzerebbe, anche se non in maniera diretta, l’utero in affitto che in Italia è vietato. Al Salone del Libro di Torino la ministra alla Famiglia Eugenia Roccella è stata duramente contestata al grido di `sul mio corpo decido io´ e `fuori lo Stato dalle mie mutande´, in riferimento al diritto all’aborto. Appena ha iniziato a parlare del suo libro `Una famiglia radicale´ gli attivisti hanno dato il via alle proteste fino a quando Roccella ha chiesto un confronto pubblico, invitando chi protestava a spiegare le proprie ragioni. Una portavoce è quindi salita sul palco per leggere un comunicato. «Lottate contro l’utero in affitto insieme a noi – ha replicato la ministra rivolta ai ragazzi – contro la mercificazione del corpo delle donne, lottate contro un mercato razzista dove i figli delle donne nere costano meno di quelle bianche».

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Il direttore del Salone del Libro, Nicola Lagioia, ha parlato di contestazione legittima in democrazia e ha invitato le due parti a trovare un modo di dialogare tra loro ma è stato a sua volta contestato dalla deputata di Fratelli d’Italia, Augusta Montaruli, che gli ha urlato, «vergogna, come fai a dire che questa è una manifestazione pacifica?». Lagioia «sta gestendo male la presenza di persone che non la pensano come lui – ha concluso Montaruli – e noi faremo il rullo dei tamburi quando se ne andrà».

Dopo ore di stallo a causa delle proteste è saltata la presentazione del libro della ministra a cui sono arrivati molteplici attestati di solidarietà come quello del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano secondo cui «è inaccettabile e gravissimo l’atto di intolleranza avvenuto al Salone del Libro». «Massima solidarietà» anche da parte del ministro del Made in Italy Adolfo Urso perché a Roccella «è stato impedito di esprimere il proprio pensiero in quello che dovrebbe essere il luogo che esalta la libertà di espressione». Secondo il presidente del Senato Ignazio La Russa «ci troviamo di fronte all’ennesimo atto antidemocratico».

Per Licia Ronzulli, capogruppo al Senato di Forza Italia, si è trattato di «un episodio di squadrismo». Solidarietà alla ministra anche dalla Lega, «il nostro governo non si fa intimidire e va avanti». Sono venti gli attivisti del movimento ambientalista e del collettivo femminista che sono stati riconosciuti e denunciati dalla Digos di Torino per violenza privata per la contestazione che di fatto ha bloccato la presentazione del libro. E mentre a Torino c’era la protesta contro Roccella, a Roma in difesa della famiglia, della vita, contro l’aborto e l’utero in affitto sono scesi in piazza gli attivisti del movimento Pro Life, famiglie, cittadini ma anche sacerdoti e suore, nella manifestazione dal titolo `Scegliamo la vita´. In corteo si sono visti cartelli come `Aborto uguale bimbi e bimbe morti´, `Meglio in braccio che sulla coscienza´, `Abolire la 194´.

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