Landini (Cgil) annuncia la mobilitazione: "Sindacati uniti, 3 manifestazioni contro il governo"

Il segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini, in un’intervista a Rai 3 ha annunciato la mobilitazione sindacale contro il governo Meloni, in una primavera che si preannuncia decisamente calda.

Landini (Cgil) annuncia la mobilitazione: "Sindacati uniti, 3 manifestazioni contro il governo"
Il segretario della Cgil Maurizio Landini
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5 Aprile 2023 - 11.07


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Il segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini, in un’intervista a Rai 3 ha annunciato la mobilitazione sindacale contro il governo Meloni, in una primavera che si preannuncia decisamente calda.

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«Quello che si è determinato è una cosa molto importante. Abbiamo avuto anni di divisione, invece i sindacati assieme andranno in tutti i luoghi di lavoro a fare assemblee e parlare e cominciamo chiedendo a tutti i cittadini e i lavoratori di scendere in piazza. Anziché fare una manifestazione ne faremo tre. A maggio in venti giorni abbiamo la possibilità di mettere al centro il tema del lavoro. Se quelle mobilitazioni non saranno sufficienti abbiamo insenzione di andare avanti». 

Per far fronte all’aumento dell’inflazione «bisogna rinnovare i contratti nazionali, pubblici e privati, e aumentare i salari attraverso i contratti anche perchè stanno aumentando i profitti di molte aziende e bisogna intervenire sul fisco riducendo la tassazione su lavoro dipendente e pensioni».  

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«Le scelte del Governo» in tema di lavoro «non ci piacciono» perché si va «sempre più verso la precarietà». Con noi il governo non ha discusso» del Mia, «noi non siamo d’accordo perché quando ci sono livelli di povertà come quelli del nostro Paese non può essere accettabile tagliare sui poveri e non andare a tassare gli extraprofitti. Il problema è non aver investito sulle politiche del lavoro, è una follia totale e un’ingiustizia far cassa tagliando sui poveri».

«Trovo singolare che un Paese che ha 100 miliardi di evasione pensi che per fare cassa deve tagliare il reddito per i più poveri: è una follia totale. Non siamo d’accordo con l’idea di ridurre, cancellare il Reddito di cittadinanza. Non è accettabile tagliare sui poveri e non tassare quelli che hanno fatto extraprofitti e prendere i soldi da chi li ha. Il vero limite è che in questi anni non sono decollate le politiche attive che aiutino davvero le persone a lavorare», aggiunge il numero uno della Cgil secondo cui la strada «non è tagliare il Rdc, ma investire sugli uffici di collocamento, sulle politiche pubbliche».

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