Beppe Sala: "Anagrafe e maternità surrogata, serve un regolamento europeo"

Beppe Sala: “Le registrazioni fatte sono qualche decina e diverse sono in attesa. Non sono un numero grandissimo ed è su quello che gioca anche il Governo Meloni, definendola come questione minoritaria".

Beppe Sala: "Anagrafe e maternità surrogata, serve un regolamento europeo"
Beppe Sala
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29 Marzo 2023 - 12.27


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Beppe Sala, insieme ad altri sindaci delle più importanti città italiane, è pronto a sfidare il governo Meloni sulla questione della registrazione all’anagrafe dei figli nati da coppie omogenitoriali. Sala, si è concentrato anche sulla cosiddetta maternità surrogata: una questione che, secondo il primo cittadino di Milano, non riguarda una fetta minoritaria di persone.

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“Questo governo semplifica la questione sostenendo che la maternità è per le coppie eterosessuali. La maternità surrogata, in Italia, è proibita e anche all’interno del mio partito ci sono visioni diverse. L’unica possibilità è che ci sia un regolamento a livello europeo, – continua Sala – non possiamo aspettare e vedere. Aspettare cosa? Adesso o mai più, anche Papa Francesco è di vedute aperte”. 

“Le registrazioni fatte sono qualche decina e diverse sono in attesa. Non sono un numero grandissimo ed è su quello che gioca anche il Governo Meloni, definendola come questione minoritaria. Ma spesso non sono i numeri a dire la verità. Bisognerebbe incontrare le famiglie che chiedono la registrazione, sentire le loro storie, ascoltare le loro richieste e aspettative. Non sono un numero eccessivo ma fondamentale: questo esserci fermati bruscamente ha creato un problema significativo nella nostra comunità”, di cui il primo cittadino stima che circa il 7% sia LGBTQ+. 

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“L’Unione europea deve prendere nelle sue mani il problema della maternità surrogata, non vedo un’altra via per risolvere la questione. E far pressione sul Governo Meloni, che vuole allinearsi con Polonia e Ungheria e non accettare lo spirito europeo. Non credo di sbagliare dicendo che il 50% della popolazione mondiale non vive in Paesi democratici le cui caratteristiche sono la qualità della vita, l’educazione ma anche i diritti e noi non accettiamo di tornare indietro su questo tema ed è per questo che la nostra battaglia è fondamentale. L’Unione Europea deve spingere Giorgia Meloni a discutere di questo argomento in Parlamento”, conclude Sala.

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