Nardella (Pd): "Schlein unisca radicali e riformisti, riconquistiamo gli elettori persi"

Nardella:«Per guidare un grande partito si deve guardare al risultato complessivo, che include sia il volere degli iscritti, sia il dato dell'area riformista. La vittoria di Schlein è chiara, l'importante ora è valorizzare il pluralismo politico del Pd».

Nardella (Pd): "Schlein unisca radicali e riformisti, riconquistiamo gli elettori persi"
Dario Nardella
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2 Marzo 2023 - 09.41


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Dopo la vittoria di Elly Schlein alle primarie del Pd, gli equilibri interni dovranno riassestarsi per presentare un partito nuovo, che vuole essere la guida dell’opposizione alla destra di governo. Ne ha parlato a La Repubblica Dario Nardella, sindaco di Firenze e coordinatore della mozione Bonaccini.

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«Per guidare un grande partito si deve guardare al risultato complessivo, che include sia il volere degli iscritti, sia il dato dell’area riformista. La vittoria di Schlein è chiara, l’importante ora è valorizzare il pluralismo politico del Pd».

Nardella è d’accordo con Prodi nel suggerire alla neosegretaria di «unire tutti i riformisti. Non dimentichiamo che il Pd è nato per tenere insieme riformisti e radicali, altrimenti diventa una cosa diversa». La sfida «non è essere sinistra, ma fare la sinistra. La battaglia identitaria si deve misurare con la concretezza, la vita reale delle persone. È quello che fanno tutti i giorni gli amministratori dem che penso possano essere d’aiuto al nuovo gruppo dirigente». 

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Elly Schlein «ha interpretato con più efficacia il cambiamento, soprattutto per i non iscritti: lo dimostra la differenza tra il voto dei circoli e il voto nei gazebo». Nardella comunque non si sente «né sconfitto, né escluso, perché ha vinto anzitutto il partito, con un milione di votanti alle primarie, grazie anche al mio contributo e a quello di tutti i riformisti. Ripartiamo da qui per restare uniti». Il sindaco di Firenze non pensa che la scissione sia un’ipotesi reale, «dobbiamo lavorare tutti per evitarlo. Quelle passate non hanno aiutato né chi è rimasto né chi è uscito. Per questo serve un partito che garantisca la pluralità delle voci interne al Pd».

Se con Schlein «sapremo dare forza e dignità sia all’anima radicale che a quella riformista – osserva – recupereremo tanti elettori che in passato hanno votato sia il M5S, sia il Terzo polo, o si sono astenuti».

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