Bonaccini: "La destra taglia sulla scuola, noi vogliamo investire sull'istruzione"
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Bonaccini: "La destra taglia sulla scuola, noi vogliamo investire sull'istruzione"

Stefano Bonaccini presidente della regione dell'Emilia-Romagna e candidato alla segreteria del Pd parla della sua visione politica

Bonaccini: "La destra taglia sulla scuola, noi vogliamo investire sull'istruzione"
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24 Gennaio 2023 - 16.24


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Stefano Bonaccini è considerato il candidato che ha più possibilità di diventare segretario del Pd e lui prova a spieegare la linea.

 «In Italia tanti ragazzi non studiano, non si formano e non lavorano (25,1%). E la dispersione scolastica è superiore alla media europea (13,1% contro il 9,9%). In questa situazione, come primo atto di governo la destra ha tagliato le risorse per la scuola nei prossimi anni, prevedendo un ulteriore calo degli studenti». Così Stefano Bonaccini presidente della regione dell’Emilia-Romagna e candidato alla segreteria del Pd.

«Noi abbiamo una visione opposta: pensiamo che sapere e conoscenza siano gli strumenti di cittadinanza essenziali per rendere le persone più forti e la società più giusta. Proponiamo quindi un investimento straordinario per combattere la dispersione scolastica e per promuovere il successo formativo di bambini e bambine, ragazze e ragazzi».

«Affinché la scuola e la formazione tornino ad essere quell’ascensore sociale che serve ad un Paese bloccato che riproduce diseguaglianze tra ricchi e poveri, maschi e femmine, nord e sud».

«Per questo motivo, se sarò eletto segretario il Pd -prosegue Bonaccini- si impegnerà per estendere e rendere universale il sistema dei servizi educativi 0-6 anni (nidi e scuole d’infanzia); innalzare l’obbligo scolastico a 18 anni, come premessa necessaria e coerente ad una formazione continua e di massa che accompagni le persone lungo l’arco dell’intera vita; rafforzare l’orientamento scolastico per rompere le barriere culturali e gli stereotipi di genere nella scelta formativa; valorizzare l’istruzione tecnica e la formazione professionale; ridurre il numero degli alunni per classe e prevenire la chiusura delle scuole nelle aree interne e montane».

Ed ancora: «Potenziare il tempo pieno perché diventi un diritto per tutti; potenziare il sostegno scolastico per gli studenti con disabilità (e per tutta la classe) come imprescindibile fattore di inclusione e qualità; garantire il diritto allo studio, dall’infanzia all’Università, assicurando il pieno accesso a tutti i servizi che lo sostengono (libri, trasporti, mense); realizzare un grande piano di edilizia scolastica: scuole moderne e sicure, efficienti e sostenibili; restituire pieno valore sociale al lavoro e alla funzione di insegnanti e operatori della scuola, a partire dall’adeguamento retributivo e dalla cura verso le condizioni di lavoro».

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