Qatargate, i legali di Eva Kaili, Michalis Dimitrakopoulos e André Risopoulos, dopo l’udienza di convalida della carcerazione a Bruxelles hanno denunciato le condizioni in cui versa l’ex vicepresidente del Parlamento europeo.
«Dal pomeriggio di mercoledì 11 gennaio al venerdì 13 gennaio Eva Kaili è stata messa in isolamento su decisione del giudice istruttorio. E’ stata tenuta per 16 ore in una cella di polizia, non in prigione, al freddo, le è stata negata una seconda coperta, hanno preso il suo cappotto, la luce era costantemente accesa, non permettendole di dormire, ha avuto le mestruazioni e non le è stato consentito di lavarsi. Sta vivendo un momento difficile e triste».
“E’ stata sottoposta a una condizione di tortura in carcere la scorsa settimana. Abbiamo chiesto ancora una volta la scarcerazione di Eva Kaili con misure alternative come il braccialetto elettronico o altri tipi di misure simili”, affermano gli avvocati.