Qatargate, Casarini (Mediterranea) è scettico: "Non mi fido delle operazioni dei servizi segreti..."

Casarini sul Qatargate: "Usando vigliaccamente la definizione di 'ong' (organizzazioni non governative), si è tentato di attribuire, da parte dei soliti fogliacci della destra, al mondo della solidarietà attiva, la pietra dello scandalo".

Qatargate, Casarini (Mediterranea) è scettico: "Non mi fido delle operazioni dei servizi segreti..."
Luca Casarini
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15 Dicembre 2022 - 09.57


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Corruzione all’Europarlamento, Luca Casarini – capomissione di Mediterranea Saving Humans – ha parlato dello scandalo che sta travolgendo le autorità di Bruxelles e che sembra poter coinvolgere anche alcune Ong. «Le proporzioni della corruzione all’interno delle istituzioni europee sono ancora tutte da definire. Servizi segreti, eurodeputati blasonati e piccoli faccendieri ingordi, valige di soldi e cyberwar e tutto il resto danno la vera dimensione di ciò che sta accadendo, e che sembra solo all’inizio. Ci sarebbero tante considerazioni da fare, sull’etica pubblica che ormai mostra definitivamente la sua crisi da malato terminale, al di là di come andrà a finire per i soggetti coinvolti. Che sono parte delle istituzioni e dei partiti, non dell’attivismo sociale».

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«Usando vigliaccamente la definizione di ‘ong’ (organizzazioni non governative), si è tentato di attribuire, da parte dei soliti fogliacci della destra garantista solo con i potenti e i loro soldati, al mondo della solidarietà attiva, la pietra dello scandalo. Le persone coinvolte di ‘non governativo’ non hanno proprio niente. Sono europarlamentari, vicepresidenti del parlamento, assistenti parlamentari, professionisti, lobbisti di quel mondo della politica dei palazzi che vive in maniera privilegiata tra Strasburgo e Bruxelles. Non mi fido personalmente delle ‘operazioni condotte da servizi segreti di 6 paesi’. Non mi iscrivo al partito dello scandalo e dello stupore», dice ancora Casarini, spiegando di conoscere «il protagonista».

«Nel 2018, da eurodeputato, ha fatto da relatore per la mozione, approvata, che sosteneva la necessità del patto Italia-Libia. E’ anche grazie a lui che i soldi europei sono andati a finire nelle tasche dei banditi torturatori libici. Uno, il protagonista, assolutamente in linea non solo con Minniti, ma con la Meloni e perfino con Borghezio, che votò entusiasta la sua proposta. A me bastava questo per sapere chi fosse questo signore. Adesso, mentre si scrive la spy story, mentre si gioca con le valige di denaro (in tagli da 20, come i pusher di strada) e mentre si traffica e si dice perché nulla cambi, il Parlamento europeo, i partiti, una cosa potrebbero farla: destinare dei soldi alla creazione di un fondo per le famiglie delle vittime dei mondiali in Qatar. Potrebbero, tutti gli scatenati voyeur delle manette dei media, fare pressione per questo. Potrebbero imporre alla Fifa – i cui membri sono sul libro paga, ma questo non importa a nessuno, `the show must go on´ – di preoccuparsene».

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