Letta attacca Salvini: "In parallelo al Cremlino si oppone alle sanzioni, gravissimo"

Letta: "Non solo è una cosa inspiegabile, ma lo è anche il motivo per cui quel simbolo non l'abbiano mai cambiato. Un problema oggettivo".

Letta attacca Salvini: "In parallelo al Cremlino si oppone alle sanzioni, gravissimo"
Enrico Letta
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5 Settembre 2022 - 09.44


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Salvini e la Russia, un rapporto pieno di ambiguità: “«In parallelo Salvini e il Cremlino si oppongono alle sanzioni europee alla Russia. In perfetta consonanza. Alla sovranità di quale paese fa riferimento il capo della Lega?». Così Enrico Letta su twitter. Il riferimento è al mantra del capo della Lega contro le sanzioni e alla concomitante richiesta del Cremlino di revocarle. Non coincidenze ma assonanza politica.

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Le parole a Palermo

“Trovo gravissimo che, in contemporanea, il Cremlino e Putin da una parte e Salvini in Italia dall’altra siano contro le sanzioni europee alla Russia: io vedo una consonanza di tempistica e di contenuti assolutamente inquietante”. 

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Lo ha detto il leader del Pd, Enrico Letta, ai cronisti a Palermo. “Mi chiedo sinceramente alla sovranità di quale Paese faccia riferimento il leader della Lega: se lui difende l’Italia o la Russia. Perché francamente i dubbi cominciano a venire e sono molto seri. Putin sta cercando di influenzare la campagna elettorale”, ha aggiunto.


Le parole su Giorgia Meloni

Le ideologie sono morte? Non per tutti visto che Giorgia Meloni continua a mantenere quel simbolo horribilis. «Non solo è una cosa inspiegabile, ma lo è anche il motivo per cui quel simbolo non l’abbiano mai cambiato. Un problema oggettivo. La Marcia su Roma fu possibile perché qualcuno non fece fino in fondo il proprio dovere». Lo dice il segretario del Pd Enrico Letta, tornando a chiedere a Giorgia Meloni di eliminare la fiamma tricolore dal simbolo di FdI, durante un’intervista a Repubblica, al Festival della Tv di Dogliani.

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«Con il nostro sistema elettorale le alleanze sono fondamentali anche per evitare che una vittoria» del centrodestra «con i due terzi del totale permetta di cambiare la Costituzione, che noi difenderemo sempre anche dal presidenzialismo», dice in merito agli attacchi di incoereneza che Calenda fa al Pd. Infine, sul fronte giovani, il leader dem osserva: «I sondaggi dicono che il 40 per cento degli elettori non ha ancora deciso se votare e per chi, in particolare i giovani che finalmente eleggeranno anche il Senato e non solo la Camera. Il Pd è il primo partito tra i ragazzi dai 18 ai 25 anni, ora parleremo molto agli indecisi e ai giovani: ci attendono le tre settimane delle sorprese, e la sorpresa saremo noi. Questa è la mia grande speranza».

Per i giovani «la priorità è il primo impiego: dimostrare ai ragazzi che possono lavorare anche senza andare all’estero, è questa la vera questione migratoria italiana».

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