Il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, in un’intervista al quotidiano Il Manifesto ha parlato dell’ipotetica costruzione di un nuovo fronte progressista che, a suo dire, non può nascere intorno alla figura di Mario Draghi.
“Il campo progressista non si costruisce sulla lealtà a Draghi. Franceschini sbaglia con gli ultimatum al M5S. Il problema è chiarirsi sulla natura di questo governo: una parentesi di emergenza o qualcosa di diverso? Se non è una parentesi meglio dirlo subito e in modo chiaro”.
“Parliamoci chiaro: se la fiducia a questo governo è la precondizione per le alleanze allora il Pd dovrebbe presentarsi al voto con Salvini, Berlusconi, Renzi e Di Maio”, dice Fratoianni.
“A me non interessa discutere della geografia del campo, ma della qualità della proposta, – prosegue – di quanto sia in grado di ridurre le diseguaglianze, di combattere il lavoro povero e la precarietà, di proporre un sistema fiscale più progressivo, di sostenere l’istruzione pubblica dall’asilo all’università, di investire in modo strutturale sulle energie alternative. Le alleanze si fanno sui temi. E io penso che la costruzione di una coalizione preveda anche un conflitto culturale e politico, un corpo a corpo”.