Speranza: "Conte non metterà a rischio il governo, al Paese serve stabilità"

Il ministro della Salute Roberto Speranza: "L'Italia è forte e credibile a livello internazionale e può anche giocare un ruolo importante nella ricerca della pace"

Speranza: "Conte non metterà a rischio il governo, al Paese serve stabilità"
Roberto Speranza
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28 Maggio 2022 - 11.10


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Guerra in Ucraina e guerra al Covid. In mezzo no-vax e sì Putin che hanno invaso il web di menzogne e minacce.

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«Questo governo porterà alla scadenza naturale della legislatura nel 2023. E’ interesse del Paese una ulteriore fase di stabilità. Capisco le dinamiche elettorali, ma l’interesse del Paese viene prima dei piccoli interessi di parte. Il governo Draghi ha la forza di andare avanti, affrontare i nodi e governare le tensioni provocate dall’avvicinarsi delle urne».

Ad assicurarlo è il ministro della Salute Roberto Speranza che analizza la situazione politica attuale e, rispondendo a una domanda sull’ex premier Giuseppe Conte e i suoi, osserva: «Nessuno si assumerà la responsabilità di mettere a rischio davvero il governo, ora che alle ragioni di fondo che lo hanno fatto nascere si è aggiunta la guerra. Oggi l’Italia è forte e credibile a livello internazionale e può anche giocare un ruolo importante nella ricerca della pace. Sarebbe insensato aprire una crisi».

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Conta, aggiunge il ministro, «ha sempre smentito» le ipotesi circolate su una volontà di far cadere il governo. «Non bisogna scambiare la legittima possibilità di ognuno di porre questioni di merito con la volontà di far cadere il governo», ribadisce. E bolla come «fantapolitica» per il dopo-Draghi un governo Letta-Meloni. «Non sta né in cielo, né in terra. Per me, che lavoro per un campo di forze democratiche e progressiste, la destra legata con due mani a Le Pen e Orban è un avversario politico», spiega il segretario di Articolo Uno.

Quanto alla convivenza in un esecutivo costruito con Berlusconi e Salvini, in un periodo come questo segnato dal conflitto in Ucraina, Speranza sottolinea che «i governi si misurano sui fatti e non sulle dichiarazioni. Non vedo tracce di putinismo nel governo. Come prova la telefonata a Putin, Draghi sta facendo sentire la voce di un’Italia protagonista in Europa, un’Italia che cerca la via del dialogo e spinge per un piano di pace e un compromesso sostenibile». Quanto alle intenzioni espresse da Salvini di andare a Mosca, Speranza chiosa con una battuta che ricorda la contestazione subita dal leader della Lega nel suo ultimo viaggio in Polonia: «Spero per lui che non ci sia un sindaco ad attenderlo».

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