Berlusconi e l'ossessione comunista: "Nel '48 attaccavo i manifesti 'Dio ti vede, Stalin no'"

“Io sapevo tutto sul comunismo da un giovane prete russo che era scappato, era riuscito a passare la cortina di ferro: ce lo avevano dato per due ore alla settimana a insegnare religione"

Berlusconi e l'ossessione comunista: "Nel '48 attaccavo i manifesti 'Dio ti vede, Stalin no'"
Silvio Berlusconi
Preroll AMP

globalist Modifica articolo

21 Maggio 2022 - 12.32


ATF AMP

Silvio Berlusconi è tornato sul suo vecchio ritornello dei comunisti mangia bambini e durante il suo intervento alla convento di partito “L’Italia del futuro” è tornato a ricordare il suo enorme impegno profuso per evitare che il comunismo dilagasse in Italia.

Top Right AMP

“Io sapevo tutto sul comunismo da un giovane prete russo che era scappato, era riuscito a passare la cortina di ferro: ce lo avevano dato per due ore alla settimana a insegnare religione, ci raccontò la grande differenza tra le democrazie liberali e i regimi comunisti”

“Nei regimi liberali la persona è sacra e i diritti della persona sono garantiti dallo Stato. Nel comunismo è lo Stato che ti concede questi diritti e quindi chi è al potere, ove ritenesse di trarne conseguenza, può limitarli e può anche calpestarli: una differenza enorme che io ho sempre avuto presente e che mi ha condotto in tutte le fasi della mia vita”, ha aggiunto. 

Dynamic 1 AMP

“Nel 1948 ero già in campo per difendere la libertà e cosa facevo? Attaccavo manifesti… E uno di questi manifesti recitava: `nella cabina elettorale Dio ti vede, Stalin no´. Naturalmente li attaccavo sui manifesti del partito comunista perchè’ loro li attaccavano sui nostri…”

FloorAD AMP
Exit mobile version