Bettini su Meloni: "Fdi è una forza illiberale, allarmante che si sia avvicinato al 20%"

Il dirigente del Pd: "Non organizzerò una corrente. Ma voglio contribuire al dibattito del partito. Arriveranno mesi di tempesta. Ho un'idea precisa"

Bettini su Meloni: "Fdi è una forza illiberale, allarmante che si sia avvicinato al 20%"
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18 Febbraio 2022 - 09.55


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La destra sovranista è un problema e un periodo ovunque sia andata al potere. Bolsonaro, Trump, Orban, la Polonia di Duda. Ovunque un mix di autoritarismo, xenofobia, discriminazione delle minoranza e arretramento sui diritti civili.

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 “Mai un partito di destra si era avvicinato al 20% come Fdi. E` un campanello d’allarme, Quella sull’allarme fascista è una polemica stantia ma Fdi è una forza che si rifà a concetti illiberali. Sia chiaro c’è una sapienza da parte della Meloni nell’agitarli. Non mi permetto di dare lezioni ma mi sembra che Salvini abbia due strade. Una tattica: presentarsi con l’attuale schema. Un’altra è strategica: arginare la forza della Meloni e autonomizzarsi”.

 Lo dice l’esponente del Pd, Goffredo Bettini, in una intervista al “Foglio”.

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“Se Pd e Lega ‘pareggiassero’, come in Germania si tenterebbe la strada della grande coalizione con un compromesso trasparente. Salvini – aggiunge Bettini – ha l’occasione di fare della Lega con pezzi di Fi, l’equivalente del Pd nel campo della destra. Riguardo al centro sono stato il primo a ripetere che è indispensabile una gamba liberale, di stampo azionista. Quello che è stato in passato il Partito repubblicano di La Malfa, di Visentini e Spadolini. Attendo con ansia che accada”.

Poco dopo il democristiano di Forza Italia Gianfranco Rotondi ha criticato Bettini sostenendo che l’estremista fosse Salvini mentre Giorgia Meloni era a capo dei Conservatori europei.

Il ruolo del Pd

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“Non organizzerò una corrente. Ma voglio contribuire al dibattito del partito. Arriveranno mesi di tempesta. Ho un’idea precisa. Il Pd deve essere il partito della buona forza, della stabilità, e costruire canali di scorrimento democratico tra l’alto e il basso. Finora la forza è stata rappresentata da Draghi, ma la forza può prendere vie illiberali”. Lo afferma l’esponente del Pd, Goffredo Bettini, in una intervista al “Foglio”.

Il Pd “grazie a Letta, dopo l’elezione del capo dello stato, è il partito più forte. E` l’architrave del sistema democratico. Riguardo al nostro segretario, ho scoperto un uomo saldo, capace di rispettare la pluralità. Si è rafforzato un rapporto, tra me e lui; un rapporto che è di confidenza politica; questo rapporto lo ho anche con Dario Franceschini, Andrea Orlando, Nicola Zingaretti. Sono tra quelli che non ha chiesto a Draghi di restare alla guida dell’esecutivo in maniera pelosa.

“Il Pd deve adesso aiutarlo nella navigazione, essere il partito che tocca con mano la fatica del vivere, un’espressione a cui sono particolarmente legato, e che ripara la grande crisi democratica di rappresentanza. Personalmente sarò tra quelli che contribuiranno a fare superare questo timore. Non bisogna avere paura. Deve essere un referendum di confronto tra posizioni trasversali. Siamo sembrati. E siamo passati come il partito dell’establishment. Oggi dobbiamo essere il partito della stabilità”, conclude Bettini.

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