Sardone (Lega) prende d'aceto per un manifesto europeo con una donna islamica: "Il velo non sarà mai simbolo di libertà"

L'eurodepuata: "L'Unione Europea dimostra per l’ennesima volta di essere compiacente verso il velo islamico, considerandolo un simbolo di libertà"

Sardone (Lega) prende d'aceto per un manifesto europeo con una donna islamica: "Il velo non sarà mai simbolo di libertà"
Il manifesto contestato da Sardone
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12 Febbraio 2022 - 12.56


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L’eurodeputata della Lega Silvia Sardone per l’Islam ha una vera e propria ossessione e non le va assolutamente giù pensare di trattare i cittadini musulmani europei con pari dignità e diritti di tutti gli altri. Per questo, Sardone si è lasciata andare in una lunghissima tirata contro una locandina della ‘Conferenza sul futuro dell’Europa’ dove, accanto a una scritta in francese ‘il futuro è nelle vostre mani’ compare anche una ragazza musulmana con il velo islamico. 

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“Scegliendo una donna velata e lanciando un chiaro messaggio al mondo musulmano, l’Unione Europea dimostra per l’ennesima volta di essere compiacente verso il velo islamico, considerandolo un simbolo di libertà quando invece è uno strumento di sottomissione” sostiene Sardone. 

“Non è la prima volta: a novembre il Consiglio d’Europa aveva lanciato una campagna per celebrare la diversità con questo slogan ‘La bellezza è nella diversità come la libertà è nell’hijab’ accompagnato dalle immagini di donne sorridenti favorevoli al velo islamico. È francamente desolante che nel 2022 per l’Europa la musa di diverse campagne di comunicazione sia una donna islamica con il velo. Una rappresentazione che denota un costante arretramento dell’Europa sul tema dei diritti, archiviando i nostri valori, la nostra cultura e la nostra identità”. 

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Tra l’altro – aggiunge Sardone – non si capisce perché vengono costantemente promossi solo realtà e simboli musulmani escludendo, di fatto, tutte le altre religioni e culture. In Francia questa scelta sta suscitando numerose polemiche, vista la deriva di molte periferie sempre più islamizzate dove si diffonde più la sharia che il rispetto delle leggi dello Stato. Sono scelte di propaganda che rappresentano inoltre uno schiaffo alle tante ragazze e donne che in tutta Europa si rifiutano di mettere il velo, incontrando l’ostilità nelle proprie famiglie e comunità e arrivando a subire minacce, insulti, violenze fino a tragiche conseguenze come nel caso di Saman e di tante altre ragazze che volevano e vogliono la libertà. Noi ci opporremo in ogni modo a queste scelte scandalose, il velo non è e non sarà 

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