Il monito di Fratoianni alla sinistra: "Non sottovalutate la candidatura di Berlusconi al Quirinale"

Il leader di Sinistra Italiana: "Continuo a dire a Letta e a Conte, e alle forze del campo progressista che forse è l'ora di fronte a questa offensiva di costruire una strategia che non sia solo difensiva"

Il monito di Fratoianni alla sinistra: "Non sottovalutate la candidatura di Berlusconi al Quirinale"
Nicola Fratoianni
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17 Gennaio 2022 - 16.58


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Sembrava una barzelletta, quando il nome di Berlusconi venne fuori per la prima volta per il Quirinale. Così come lo sembrava Trump, e poi è finita com’è finita. Insomma, di questi tempi pazzi, non si può assolutamente fare affidamento sul buon senso, mentre la spregiudicatezza di certa politica è da non sottovalutare. E la candidatura di Berlusconi, portata avanti con supremo spregio del ridicolo dai suoi (definire ‘padre nobile della Patria’ uno che raccontava le barzellette sconce durante i comizi, per dirne una tra le migliaia che ha combinato negli anni) può andare a finire molto male se la sinistra non smette di considerarla una presa in giro e prepara una strategia. 

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È questo il senso del messaggio di Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana, ai microfoni di Studio24 su Rai News: “Innanzitutto ripeto che consiglierei a tutti di non sottovalutare la candidatura di Berlusconi. Ed è il motivo per cui continuo a dire a Letta e a Conte, e alle forze del campo progressista che forse è l’ora di fronte a questa offensiva di costruire una strategia che non sia solo difensiva e di mettere in campo una proposta che parli al Paese. Non si può giocare di rimessa”.

“Io considero la candidatura di Berlusconi persino indecente – prosegue il leader di SI – e non è questione di formalità. Il punto è che cosa ha rappresentato Silvio Berlusconi in questo Paese, e badate e non mi riferisco solo al casellario giudiziario, ma mi riferisco alla regressione culturale che Berlusconi ha contribuito a diffondere in Italia, dalla mercificazione di ogni spazio della vita, perfino del corpo degli uomini e delle donne, alla credibilità internazionale di questo Paese nel caso venisse eletto”. 

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“Questo è il problema di una candidatura – conclude Fratoianni – che nasce da una cultura contro la Costituzione di questo Paese. È una questione sostanziale e profonda con cui bisogna fare i conti”.

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